Grazie alle analisi del nostro barometro dei mercati finanziari proviamo a scattare una prima fotografia del 2024 sul comportamento degli investitori in cinque domande. Dominano le azioni ma dai dati emerge una traccia di incertezza.
Qual è il sentiment degli investitori?
Guardando ai numeri degli indici azionari nelle ultime settimane verrebbe sicuramente da affermare che stiamo vivendo una fase di risk on, ma leggendo con più attenzione i movimenti dei principali assets l’entusiasmo viene smorzato. C’è sicuramente una forte aspettativa sull’azionario, ma al tempo stesso le ombre dell’inflazione non si sono del tutto dissipate, complici anche le complicazioni geopolitiche. Emerge così che i principali asset sui quali gli investitori concentrano la loro attenzione in queste settimane sono da un lato l’azionario e dall’altro la liquidità; due opposti, per così dire. Nelle ultime settimane, inoltre, abbiamo assistito ad un ritorno del VIX, l’indice della volatilità dei mercati azionario; un altro segnale che è bene tenere in considerazione.
Europa o Stati Uniti per quel che riguarda l’azionario?
Le aspettative sull’andamento dell’economia e sulla velocità di “normalizzazione” della politica monetaria fanno pendere al momento la bilancia verso gli USA. Nell’analisi tra S&P500 e EuroStoxx il primo supera il secondo su tutti gli orizzonti temporali e la conferma arriva dai numeri registrati dal listino statunitense nelle ultime settimane. Negli USA al settore tecnologico si sono affiancati i finanziari e l’health care, mentre arranca il settore difensivo delle utilities. In Europa, invece, gli investitori sembrano apprezzare il settore dei viaggi e del turismo.
Ed in Europa su quali listini puntano gli investitori?
Milano ha corso tanto lo scorso anno prendendosi, un po’ a sopresa, lo scettro di regina dei mercati azionari europei. Gli investitori sembrano ora guardare con attenzione a quei mercati un po’ in ritardo ma con grandi possibilità di recupero, come Gran Bretagna e Germania.
E sul fronte obbligazionario cosa sta succedendo?
Probabilmente una parte dei tagli attesi nel 2024 è già stata scontata dai mercati e molto della fortuna delle obbligazioni da qui ai prossimi mesi sarà legata alla velocità con cui le banche centrali opereranno. Gli investitori al momento sembrano concentrarsi più sui corporate che sui governativi e preferiscono le scadenze intermedie.
Sul fronte delle valute come incide il tema della politica monetaria?
Una vecchia regola ci suggerisce che chi ha i tassi di interesse più alti ha anche una valuta che si apprezza. Il mercato valutario è sempre molto complicato da decifrare, però i dati che abbiamo elaborato ci suggeriscono che anche in questo ambito, come per le obbligazioni, avrà una certa importanza la velocità con la quale gli istituti centrali decideranno di ridurre i tassi di interesse. In questo senso, al momento, la più lenta al rientro sembra la BoE ed è probabilmente anche in questa logica – in aggiunta alle considerazioni sulle aspettative economiche della Gran Bretagna – che va considerata la preferenza che gli investitori stanno accordando alla sterlina rispetto alle altre principali valute.
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Foto di Mario Aranda