Sui mercati ancora risk on. E l’obbligazionario perde smalto

Consueto appuntamento mensile con la fotografia dei mercati finanziari curata da KB Meter. A marzo si conferma un atteggiamento risk on sui mercati e non sfugge il rallentamento del mercato obbligazionario.

Partiamo dalle macro classi: azioni, obbligazioni e materie prime.

L’analisi delle macroclassi al momento conferma il buon stato di salute del comparto azionario ma anche la componente materie prime mostra segnali di forza, seppur in un contesto molto più volatile e contrassegnato dalle performance di alcune commodities. L’analisi di KB Meter sulla rotazione delle materie prime ci conferma il momento “caldo” per quelle agricole e per i metalli preziosi. Un po’ a sorpresa, l’asset con la valutazione più bassa nel breve è l’obbligazionario. Evidentemente non bastano le dichiarazioni dovish dei governatori centrali a far venir meno i dubbi degli investitori sull’andamento dell’inflazione nei prossimi mesi.

Quindi in linea di massima siamo ancora in uno scenario da risk on?

L’analisi sul sentiment degli investitori sembra confermarci proprio questo: sul mercato è ancora prevalente una situazione di risk on e lo dimostrano, per quel che riguarda l’azionario, le valutazioni dei tecnologici e le performance poco lusinghiere delle utilities e del fattore low volatility. Tutto sommato anche il VIX, l’indicatore della volatilità dei mercati, sembra vivere un momento di calma.

Rimanendo sull’azionario sappiamo che tra USA ed Europa qualcosa è cambiato…

Si, dopo mesi di dominio da parte dello S&P500, ora la nostra analisi ci dice che la valutazione degli investitori è cambiata e nel breve termine l’azionario europeo sembra avere un appeal maggiore. Probabilmente il ragionamento è nelle potenzialità di crescita. Con i listini statunitensi cresciuti molto negli ultimi mesi, gli investitori ipotizzano un margine di rialzo maggiore in Europa dove si intravedono le prime mosse della BCE a giugno e qualche dato un po’ meno negativo sul fronte macro.

Parliamo di fattori. La domanda delle domande è sempre la stessa: growth o value?

In questo momento decisamente growth. Questa è l’indicazione che arriva dalla nostra analisti sullo stile di investimento. Le azioni ad alto potenziale di crescita vincono su tutti gli orizzonti temporali ma le valutazioni sono buone per entrambi gli stili e la tendenza tecnica nel breve è al rialzo.

Chiudiamo con l’obbligazionario, quali sono le durate più “gettonate”?

L’analisi della duration ci dice che gli investitori preferiscono concentrarsi ancora sulle scadenze a breve termine. L’incertezza sull’inflazione sembra essere ancora un fattore determinante nelle scelte degli investitori e come detto in precedenza l’intero settore obbligazionario vive un momento non molto brillante in termini di prezzi.

Foto di Oleg Gamulinskii

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