In Gran Bretagna la banca centrale lascia i tassi invariati per il quarto mese consecutivo e scompare il riferimento ad ulteriori rialzi. Continua a scendere l’inflazione in Eurozona (ma la componente core rimane oltre il 3%). Negli USA segnali di raffreddamento dal mercato del lavoro (sussidi ed annunci di tagli occupazionali). Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Eurozona, inflazione torna a scendere a gennaio. Nel mese di gennaio l’inflazione dell’Eurozona torna a scendere, in linea con le attese del mercato. Su base annua i prezzi al consumo sono saliti del 2.8%, un decimo in meno di dicembre. I prezzi dell’energia salgono marginalmente, mentre l’inflazione dei servizi rimane stabile al 4%. Il dato core, al netto delle componenti più volatili, scende al 3.3%, un decimo oltre le attese ma sui minimi dal marzo del 2022. Su base mensile continua il movimento al rialzo, dopo il +0.2% di dicembre i prezzi salgono dello 0.4% a gennaio.
Eurozona, disoccupazione rimane sui minimi a dicembre. Nel mese di dicembre il tasso di disoccupazione dell’Eurozona si conferma al 6.4%, minimo storico per l’area. In calo anche la disoccupazione giovanile che scende al 14.4% dal 14.5% del mese di novembre. Tra le principali economie è sempre la Spagna a registrare un tasso di disoccupazione a doppia cifra (11.4%), mentre la Germania registra il livello di disoccupazione più basso (3.1%).
Gran Bretagna, tassi invariati per il quarto mese consecutivo. La banca centrale inglese lascia inviariati i tassi nella prima seduta del 2024, con il riferimento che rimane al 5.25%, massimo da 16 anni a questa parte. Eliminati nel comunicato i riferimenti ad eventuali ulteriori rialzi, mentre si conferma la necessità di mantenere una politica monetaria restrittiva per un periodo adeguato. I rischi derivanti dall’inflazione rimangono anche se segnali positivi arrivano dal rallentamento della crescita dei salari e dalla frenata dell’inflazione sui servizi. Per il 2024 previsto un calo attorno al 2% nel secondo trimestre ed un leggero rialzo nella restante metà d’anno.
USA, tornano a salire gli annunci di tagli occupazionali a gennaio. Il settore finanziario e quello della tecnologia guidano la risalita degli annunci di tagli occupazionali negli USA in questo inizio 2024. A gennaio i posti di lavoro a rischio sono 82307, massimo da 10 mesi a questa parte. Tra le motivazioni c’è anche la necessità di molte impresi di prepararsi ad un eventuale cambio di scenario politico, vista la scadenza elettorale di novembre prossimo. Nella maggior parte dei casi, però, la motivazione per la riduzione del personale rimane la necessità di tagliare i costi.
USA, mercato del lavoro. Terza settimana di rialzo consecutiva per le nuove richieste di sussidi di disoccupazione negli USA. La scorsa settimana sono state 224mila, massimo da inizio novembre scorso e oltre le attese del mercato. In rialzo anche i sussidi continuativi che toccano quota 1,898 milioni, sopra le attese del mercato. Numeri interessanti che potrebbero indicare un lieve raffreddamento del mercato del lavoro e che andranno letti con i dati ufficiali in pubblicazione per domani.
USA, indice ISM manifatturiero di gennaio. Miglioramento per il sondaggio PMI manifattura curato dall’istituto ISM. Nel mese di gennaio l’indice sale a 49.1, meglio delle attese e massimo dall’ottobre del 2022. Rimbalzano nuovi ordini e produzione anche se il settore rimane ancora una volta in zona contrazione. Continua a scendere la componente relativa all’occupazione, mentre torna a salire la pressione sui prezzi.
Foto di Mathew Browne