Sondaggi PMI gennaio, segnali di recupero dalla manifattura. Ma il settore servizi…

I sondaggi PMI di gennaio mostrano ancora una situazione complicata per il settore privato, con la manifattura che sembra aver superato il bottom ed il settore servizi che si indebolisce. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Sondaggi PMI gennaio, segnali di recupero dalla manifattura ma cedono servizi. Ancora un mese con segnali misti quello di gennaio per i sondaggi PMI. Nella stima flash diffusa oggi si intravedono due tendenze. La prima è una stabilizzazione del dato relativo alla manifattura che in molte zone rimane in contrazione, ma che sembra aver oramai superato il bottom. L’altro segnale arriva dai servizi che salvo alcune eccezioni (Giappone e Gran Bretagna) rallentano a causa di una domanda indebolita dall’inflazione persistente. I recenti, nuovi, guai alla supply chain si intravedono nel rialzo della componente prezzi del sondaggio. Vediamo alcune aree economiche.

Australia. Secondo mese di crescita consecutivo per il PMI composite australiano. Il settore privato rimane in zona contrazione per il quarto mese consecutivo ma raggiunge il miglior risultato dal settembre scorso. Sopra quota 50 la manifattura, mentre i servizi rimangono in zona contrazione. Per entrambi continua però il calo della componente sulle nuove attività. Debole anche la domanda estera. Sul fronte occupazionale sono i servizi a continuare ad assumere. Sul fronte dei prezzi inizia a farsi sentire il peso delle nuove criticità della supply chain.

Giappone. Il settore privato giapponese rimane in zona espansione anche nel primo rilevamento del 2024 ed il PMI composite tocca il massimo dal settembre scorso. La manifattura rimane il punto dolente anche se nel mese di gennaio si registra il primo miglioramento della componente nuovi ordini da quattro mesi a questa parte. Bene il settore servizi il cui PMI tocca il massimo a quattro mesi. Sul fronte dei prezzi questi rimangono stabili ma elevati, diminuisce però la quota di costi passata dai produttori ai consumatori finali.

Eurozona. Per l’area Euro 8° mese consecutivo in zona contrazione anche se il PMI composite risale rispetto a dicembre pur rimanendo sotto le attese del mercato. I segnali positivi arrivano dalla manifattura con la produzione che scende al ritmo più basso dall’aprile scorso. Male invece i servizi che registrano il peggior dato dall’ottobre scorso e chiudono il sesto mese consecutivo in zona contrazione. Sul fronte dei prezzi la componente del sondaggio registra il valore più alto dal maggio scorso.

Gran Bretagna. Il settore privato inglese rimane in zona espansione grazie soprattutto alla performance del settore servizi (zona espansione con il miglior risultato da maggio scorso, oltre le attese del mercato). Rimane in zona contrazione la manifattura ma la lettura di gennaio è la migliore da 9 mesi e superiore alle attese del mercato. La componente prezzi sale ai massimi da agosto scorso.

Canada, banca centrale lascia i tassi invariati. Come da attese la banca centrale canadese lascia invariati i tassi di interesse nella prima riunione del 2024, con il riferimento che resta al 5%; massimo da 22 anni a questa parte. L’inatteso rialzo della componente core dell’inflazione nel mese di dicembre è la motivazione principale dell’atteggiamento attendista dell’istituto. E questo anche se dal fronte macro i dati riferiscono di un mercato del lavoro che si raffredda, di consumi in calo e di investimenti azzoppati dagli alti tassi di interesse.

Foto di Janno Nivergall

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