USA, ancora segnali di persistenza per l’inflazione

Ancora segnali di persistenza per l’inflazione negli USA, a marzo la variazione annua del PCE core price index si mantiene al 2.8% contro attese di un calo di due decimi. I consumi reggono ed allontanano per il momento lo spettro della stagflazione. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Giappone, banca centrale lascia i tassi invariati ad aprile. Nella riunione di aprile la banca centrale giapponese ha lasciato invariati i tassi, con il riferimento nella forbice 0%-0.1%. La decisione era attesa dai mercati. Novità, invece, sul fronte delle stime macroeconomiche. L’inflazione è stimata al 2.8% per il 2024, quattro decimi in più rispetto alla proiezione di gennaio scorso. Nel 2025 l’indice dovrebbe scendere all’1.9%, un decimo in più della stima precedente. Sul fronte della crescita, invece, i numeri si fanno più cauti a causa della debolezza della domanda interna: +0.8% rispetto al +1.2% precedentemente stimato.

Eurozona, salgono prestiti ad imprese, ancora in calo quelli alle famiglie. Nel mese di marzo i prestiti alle imprese nell’Eurozona sono saliti dello 0.4% su base annua, secondo dato in rialzo consecutivo dopo il +0.3% (rivisto al rialzo) di febbraio. Continuano a calare, invece, i prestiti verso le famiglie: a marzo +0.2% su base annua, il tasso di crescita più basso dal febbraio del 2015. Nel complesso i prestiti al settore privato salgono dello 0.8% dal +0.7% precedente. Cresce anche la massa monetaria M3: +0.9%, quattro decimi meglio delle attese e sui livelli più alti dal febbraio del 2022.

USA, ancora segnali di persistenza per l’inflazione. Anticipato dai dati sul PIL pubblicati ieri, è arrivata oggi la nuova lettura dell’indice prezzi PCE, il più monitorato dalla FED per prendere le proprie decisioni di politica monetaria. I numeri parlano ancora di persistente inflazione e sembrano allontanare ulteriormente un allentamento sui tassi di interesse. La PCE core rimane ferma al 2.8%, due decimi oltre le attese, mentre l’indice generale sale al 2.7% dal 2.5% del mese precedente, un decimo sopra le attese.

USA, consumi privati reggono nel mese di marzo. Oltre al mercato del lavoro ancora in estrema salute, numeri tutto sommato positivi arrivano anche dai consumi privati per l’economia USA. Nel mese di marzo le spese personali sono salite dello 0.8%, due decimi meglio delle attese e sui massimi da febbraio 2022. Sul fronte delle entrate la variazione rispetto al mese precedente è stata dello 0.5%, due decimi in più di febbraio. Relativa calma sul fronte dei salari, con la variazione mensile che scende allo 0.6% dallo 0.7% del mese precedente.

Foto di Ralph

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