Nel mese di marzo l’inflazione in Giappone registra un calo rispetto al mese precedente, ma su base mensile la variazione torna positiva dopo due mesi di stallo. In Gran Bretagna vendite al dettaglio al palo il mese scorso. In Germania prezzi alla produzione ancora in deflazione, ma il ritmo rallenta. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.
Giappone, inflazione in calo a marzo. Nel mese di marzo l’inflazione giapponese è scesa al 2.7% dal 2.8% del mese precedente, in linea con le attese del mercato. L’inflazione core scende di due decimi al 2.6%, meglio delle attese. Su base mensile si registra un +0.6% che rappresenta il primo rialzo dopo due mesi di calma piatta e la maggior variazione mensile dall’ottobre dell’anno scorso.
Germania, deflazione sui prezzi della produzione continua ma rallenta. Nel mese di marzo l’indice dei prezzi alla produzione ha registrato il nono mese consecutivo di variazione negativa. L’indice PPI è sceso del 2.9% contro il -4.1% del mese precedente. Si tratta della variazione negativa più contenuta dal luglio dello scorso anno. Su base mensile si registra il secondo segno più negli ultimi tre mesi con un +0.6% che batte le attese del mercato (variazione nulla).
Gran Bretagna, vendite al dettaglio ferme a marzo. Crescita nulla per le vendite al dettaglio nel Regno Unito su base mensile, peggior dato da inizio anno e distante dalle attese del mercato (+0.3%). L’inflazione continua ad essere un freno ai consumi delle famiglie britanniche con un calo delle vendite di generi alimentari e delle vendite online. Escludendo la spesa per carburanti la variazione rispetto a febbraio scende al -0.3%. Crescono le spese per carburante e gli acquisti in negozi di beni non alimentari. Su base annua la variazione risulta positiva di 8 decimi, in controtendenza rispetto al mese precedente e miglior risultato dal marzo del 2022.
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