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Eurozona, inflazione a novembre scende leggermente

Nel mese di novembre l’inflazione nell’Eurozona scende leggermente ma rimane su livelli elevati. Negli USA segnali di raffreddamento dal mercato del lavoro, nella nuova stima PIL migliorano esportazioni e consumi. In Cina il settore privato continua a rimanere in contrazione. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Corea del Sud, produzione industriale in forte frenata. Nel mese di ottobre la produzione industriale in Corea del Sud è scesa del 3.5% su base mensile. Si tratta del quarto mese consecutivo di calo e del peggior dato dal maggio del 2020. Su base annua l’output cala per la prima volta dal settembre del 2021. Le cause della frenata sono diverse: una domanda estera debole, il rialzo dei tassi e l’incertezza sull’andamento dell’economia.

Cina, settore privato in peggioramento a novembre. Il sondaggio PMI elaborato dall’istituto nazionale di statistica registra un nuovo peggioramento per il settore privato cinese. L’indice composite scende a quota 47.1 dai 49 punti del mese precedente con un netto peggioramento sia del settore manifattura che di quello servizi, entrambi al secondo mese di contrazione consecutivo ed entrambi ai minimi dall’aprile scorso. Incide la debolezza della domanda estera ma incide anche – e forse soprattutto – la dificile situazione interna tra restrizioni anti-covid, crisi dell’immobiliare e consumi deboli.

Eurozona, inflazione a novembre scende leggermente. Nel mese di novembre l’inflazione nell’area Euro rallenta leggermente ma rimane su livelli molto elevati. Su base annua la variazione stimata è del 10%, sei decimi in meno del mese precedente e quattro meglio delle attese. Su base mensile si registra il primo segno meno dal luglio del 2021 (-0.1%). A scendere è la componente più volatile del paniere (energia), mentre il dato core rimane fermo al 5% su base annua, in linea con le attese. Inflazione stabile sia in Francia che in Italia.

USA, offerte di lavoro nel mese di ottobre. Le offerte di lavoro nel mese di ottobre negli USA sono scese di 353mila unità a quota 10,3 milioni. Un dato in linea con le attese del mercato e che conferma i primi segnali di raffreddamento sul fronte del mercato del lavoro. I licenziamenti volontari rimangono sostanzialmente invariati, mentre il quits rate scende al 2.6%, il livello più basso dal maggio scorso. Altro segnale, quest’ultimo, di una minor facilità di reimpiego per i lavoratori.

USA, mercato del lavoro: report ADP di novembre. Nel mese di novembre le nuove buste paga registrate da ADP sono state 127 mila, in netto calo rispetto al mese precedente e sotto alle attese del mercato. A rallentare maggiormente sono i settori più esposti agli effetti dell’inflazione e dei tassi di interesse, segnale questo che le manovre della FED cominciano a dare i primi frutti anche sul mercato del lavoro. Lo confermano anche i dati sui licenziamenti volontari in netto calo, segnale di una stabilizzazione del mercato e della riduzione di offerte.

USA, PIL terzo trimestre meglio della prima stima. La nuova lettura del PIL relativo al terzo trimestre mostra una crescita annualizzata del 2.9%, meglio della stima iniziale (2.6%) e delle attese del mercato. I miglioramenti arrivano da una revisione al rialzo delle esportazioni e dei consumi (+1.7% da +1.4%).

Foto di S. Hermann / F. Richter

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