Nel primo trimestre del 2024 l’economia dell’Eurozona è cresciuta dello 0.3% dopo lo stallo di fine anno scorso, mentre ad aprile l’inflazione rimane stabile e scende ulteriormente la componente core. In Cina settore privato resta in espansione ma la ripresa rimane debole. Ancora in calo fiducia consumatori USA (sondaggio CB). Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Giappone, brusca frenata in marzo per vendite al dettaglio e produzione industriale. Dati con il segno meno dal Giappone oggi. Le vendite al dettaglio di marzo sono scese su base mensile dell’1.2% contro attese di crescita dello 0.6%, a conferma della debolezza persistente della domanda interna nipponica. Su base annua la variazione scende al +1.2% dal +4.7% del mese precedente, ben al di sotto delle attese (+2.5%). L’altro segno meno arriva dalla produzione industriale che sul tendenziale ha registrato una flessione del 6.7% rispetto a 12 mese prima, quinto mese negativo consecutivo, peggio delle attese e del riferimento di febbraio. In questo caso, però, sembra esserci un forte base effect, visto che su base mensile la produzione è cresciuta del 3.8% rispetto a febbraio, miglior variazione dal giugno del 2022 grazie soprattutto al settore auto.
Cina, settore privato rimane in zona espansione ad aprile. Il sondaggio PMI composite curato dall’istituto di statistica nazionale cinese indica una permanenza del settore privato in zona espansione anche per il mese di aprile, ma per l’economia cinese permangono tutte le difficoltà nel riprendere quota. L’indicatore scende a 51.7 dal 52.7 del mese precedente e paga il rallentamento di manifattura e servizi. Ancora indicazioni di deflazione sul fronte dei prezzi. Indicazioni leggermente divergenti sulla manifattura tra NBS PMI e Caixin PMI (il primo in calo, il secondo in frazionale risalita).
Eurozona, economia torna a crescere ed inflazione rimane stabile. Quelli arrivati oggi sono numeri tutto sommato positivi per l’economia dell’Eurozona. Nel primo trimestre del 2024 l’economia dell’area è cresciuta dello 0.3% dopo lo stallo di fine anno scorso; due decimi meglio delle attese. Risultati migliori delle attese per tutte le principali economie del blocco, con la Germania che rivede il segno più (+0.2%) e la Spagna che registra un lusinghiero +0.7%. Sul fronte dei prezzi si conferma il trend di normalizzazione dell’inflazione. L’indice generale rimane fermo al 2.4% su base annua, ma quello core fa registrare un’ulteriore flessione e si porta al 2.7%, nono mese di calo consecutivo e minimo dal febbraio del 2022 (un decimo sopra le attese). Con questi numeri l’appuntamento con il taglio dei tassi nel mese di giugno sembra sempre più concreto.
USA, crescita costo del lavoro nel primo trimestre 2024. Nei primi tre mesi del 2024 il costo del lavoro negli USA è salito sopra le attese. L’indice ha registrato un incremento dell’1.1% contro le attese del +1%; tre decimi in più rispetto al riferimento precedente e maggior incremento nell’ultimo anno. La crescita del salari è stata dell’1.1%, stessa variazione del periodo precedente, mentre i benefit sono saliti dell’1.1% dal +0.7% del periodo precedente. Su base annua il costo del lavoro è salito del 4.2%, la stessa variazione registrata nell’ultimo trimestre del 2023. Non crescite allarmanti, ma numeri che fanno pensare ad una spinta inflazionistica proveniente dalla voce mercato del lavoro ancora piuttosto robusta.
USA, prezzi delle abitazioni nel mese di febbraio. Tornano a salire i prezzi delle abitazioni negli USA. Nel mese di febbraio l’indice Case-Shiller ha registrato un +0.9% su base mensile, primo segno più dopo tre mesi di variazione negativa e secondo dato in crescita consecutivo. Su base annua la variazione sale al 7.3% dal 6.6% del mese precedente, sei decimi oltre le attese del mercato.
USA, fiducia dei consumatori ad aprile. La fiducia dei consumatori statunitensi continua a peggiorare secondo il sondaggio condotto dal Conference Board. L’indice scende ad aprile a quota 97 punti dai 103.1 precedenti, contro attese di crescita a 104; si tratta del minimo dal luglio del 2022. Peggiora sia la percezione della situazione attuale, sia l’aspettativa sui prossimi mesi. Da notare che per quest’ultima componente la lettura si ferma a 66 punti, sotto la soglia degli 80 punti che statisticamente indica l’avvicinarsi di un periodo di recessione. I consumatori sono un po’ più pessimisti sull’andamento dell’economia e sul mercato del lavoro. Vedono un’inflazione stabile nel breve termine (5.3% l’aspettativa) e sono meno convinti di una prossima riduzione dei tassi di interesse.
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