Sui mercati cala la volatilità, mentre il comparto azionario vive un mese di novembre ad alto tasso di soddisfazione. Gli investitori si interrogano sulla relazione tra distribuzione dei vaccini e ripresa economica, con un occhio sempre puntato sulla Brexit.
I temi del mese
Le tempistiche di arrivo dei vaccini e la conclusione della Brexit sono le due variabili che rimangono suil tavolo in dicembre. Risolta la “grana” elettorale statunitense i mercati si interrogano sulle modalità di distribuzione dei vaccini anti-covid e guardano con interesse al rialzo delle aspettative di utili per azione che si stanno materializzando in queste ultime settimane. Gli investitori sembrano orientati a pensare che l’avvio della vaccinazione possa portare ad una vera ripresa dell’economia. Resta da capire se questo ottimismo tenga conto dell’incertezza sui tempi di un vero recupero economico e della possibile terza ondata di contagi.
Sul fronte Brexit le vicende sono complicate ma l’impressione è che si voglia comunque arrivare ad un accordo, probabilmente prendendosi tutto il tempo (poco) ancora a disposizione. Nel frattempo la sterlina rimane molto volatile ma una ordinata chiusura della Brexit ed una campagna vaccinale in corso potrebbero rendere Londra molto interessante.
Mercati azionari
Con l’oro in tendenza di breve negativa ed il dollaro estremamente debole, il mercato azionario, specie quello non USA, risulta essere l’approdo più logico in questo periodo. La robusta espansione cinese mette sotto i riflettori il comparto asiatico, ma buone performance sono registrate anche nei mercati ad occidente.
Per quel che riguarda i settori il segno più è stato generale nel mese di novembre, si segnala la buona performance del settore energia, mentre cede leggermente il comparto delle utilities.
Indicazioni di breve termine:
- Aree geografiche: Asia (Cina) – Australia – Europa
- Settori: Industriali (Asia), Media & Entertainment, Healthcare, IT, Energia
- Stili: Blend (Asia) – Value (USA)
Mercati obbligazionari
Poche novità sul fronte obbligazionario, con i rendimenti sempre più spinti verso zona negativa. Confermata l’analisi del mese precedente. Sul fronte inflazione non ci sono segnali di risveglio dall’eurozona, qualche possibile scatto in avanti negli USA (ma dipenderà molto dalla possibile nuova ondata di contagi e dalla velocità con la quale si riuscirà a mettere in piedi un nuovo piano di stimoli fiscali). Nel complesso
Indicazioni di breve termine: inflazione (US), governativi/corporate emergenti (Asia).
Lungo periodo. I 3 profili
Le 3 asset allocation di lungo periodo (orizzonte temporale minimo di 5 anni) sono costruite utilizzando solamente 4 strumenti finanziari (ETF), ognuno dei quali replica un indice di riferimento.
- Azionario Globale: MSCI World Index
- Obbligazionario globale: Barclays Global Aggregate Bond Index
- Oro: prezzo a pronti dell’oro in dollari statunitense
- Monetario: EuroMTS EONIA (Euro Overnight Index Average)
Ogni asset allocation differisce per la strategia utilizzata nella sua composizione.
- Difensivo: Minimizzazione della volatilità
- Bilanciato: Massimizzazione rendimento/ cap volatilità
- Aggressivo: Massimizzazione del rendimento con vincolo di volatilità massima
Difensivo
Rendimento annualizzato: 1.30% | Volatilità: 5,49% | Downside risk: 4,27% | VAR (95%): 8,8
- Azionario: 6%
- Obbligazionario: 85%
- Oro: 4%
- Monetario: 5%
Bilanciato
Rendimento annualizzato: 3.22% | Volatilità: 6,99% | Downside risk: 6.06% | VAR annuo (95%): 11,07
- Azionario: 32,59%
- Obbligazionario: 58,41%
- Oro: 4%
- Monetario: 5%
Aggressivo
Rendimento annualizzato: 7,15 | Volatilità: 14,43% | Downside risk: 13,13% | VAR (95%): 22,29
- Azionario: 84.99%
- Obbligazionario: 10.01%
- Oro: 3.99%
- Monetario: 1%
Foto di Dorota Kudyba