Dalle Small Cap indicazioni sulle aspettative per l’economia (e i tassi di interesse) negli USA

Analizzare l’andamento delle small cap può darci indicazioni preziose sulle aspettative degli investitori per quel che riguarda decisioni di politica monetaria e attese di crescita economica.

Small Cap, vale a dire tutte quelle piccole società quotate con una capitalizzazione (ossia il prodotto tra il numero di azioni in circolazione e il relativo prezzo corrente) contenuta ed all’interno di determinati intervalli (ad esempio: 250 milioni di dollari e 1 miliardo negli USA; 50 milioni di euro e 250 milioni in Italia). Osservare l’andamento di questa particolare categoria di azioni può darci indicazioni molto utili per capire quali siano le aspettative degli investitori rispetto a temi caldi come la politica monetaria e la crescita economica.

Tutto parte dalla struttura stessa delle Small Cap che le rende molto più sensibili alle variazioni dello scenario macroeconomico rispetto alle società di grandi dimensioni . All’interno del ciclo economico, la fase di uscita dalla recessione e quella inziale di crescita, caratterizzate da bassi tassi di interesse e domanda crescente, sono terreno fertile per queste piccole realtà che possono accedere al credito in maniera economica, investire ed espandere la loro attività. Viceversa, la fase finale della crescita e la prima fase di recessione creano condizioni critiche alle Small Cap, con tassi di interesse più alti che portano ad una riduzione della liquidità e una domanda che si fa più sottile.

La conseguenza di tutto ciò è facilmente intuibile. Quando si investe in Small Cap si sta sostanzialmente manifestando un’aspettativa di crescita economica e di tassi di interesse bassi. Viceversa, quando si fugge dal comparto delle “piccole” si ipotizza che ci siano all’orizzonte politiche monetarie restrittive ed una congiuntura economica sfavorevole.

Lasciando la teoria per la pratica, andiamo ad osservare il cammino delle Small Cap statunitensi negli ultimi 12 mesi. Il riferimento, un po’ spurio a dir la verità, è l’indice Russel 2000 (che comprende sia le Small Cap che le Mid Cap). Confrontiamolo con le performance dell’indice S&P500 (il paniere delle grandi capitalizzate di borsa).

Dopo aver sofferto per una buona parte dell’anno scorso, dal novembre 2023 l’indice Russell 2000 ha acceso i motori, toccando a fine dicembre una performance di oltre 25 punti percentuali; ben dieci in più rispetto a quella dello S&P500. Da inizio 2024 le cose sono cambiate nuovamente, con il Russell 2000 a scendere di 4 punti percentuali, perdendo dell’1,5% contro un ben più brillante S&P500. Il grafico della forza relativa tra i due indici, riportato qui sotto, è abbastanza esplicito.

small cap - indice forza relativa S&P500 su Russel 2000
Andamento dell’indice di forza relativa tra S&P500 e Russell 2000. Il rettangolo indica il periodo di maggior spinta sulle small cap da parte degli investitori.

I dati sull’andamento del fattore dimensione raccolti da KbMeter ci danno ulteriori informazioni. Nelle ultime due settimane le Small Cap hanno ceduto il primato alle Big Cap, riducendo progressivamente la loro valutazione, tanto che attualmente l’indicazione prevalente su tutti gli orizzonti temporali è a favore delle società a grande capitalizzazione.

Small Cap - Valutazione a breve termine del fattore dimensione - fonte kbmeter.com
Valutazione a breve termine del fattore dimensione USA. Dati elaborati da kbmeter.com

Cosa è successo? La risposta sembra potersi rintracciare ancora una volta in un veloce cambio di aspettative da parte degli investitori. Da uno scenario di soft landing e taglio dei tassi entro primavera si è passati ad una visione un po’ più prudente, nella quale la Federal Reserve attende qualche mese in più prima di iniziare a ridurre i tassi. Gli ultimi dati macro, del resto, continuano a confondere: inflazione ancora elevata (ma ne abbiamo parlato qui) ed un mercato del lavoro estremamente in salute.

Al momento lo scenario base rimane quello della soft landing e di una riduzione dei tassi da metà anno in poi, un rallentamento rispetto alle previsioni iniziali che ha smorzato l’entusiamo degli investitori e penalizzato proprio le Small Cap. Osservare l’andamento delle società a piccola capitalizzazione nei prossimi mesi potrà essere di grande aiuto per capire se lo scenario reggerà o se ci saranno pericolosi cedimenti.

Foto di StockSnap

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