Nella prima riunione del 2024 la BCE lascia i tassi invariati come da attese. Dalla Germania ancora segnali preoccupanti con la fiducia delle imprese che tocca il minimo da maggio 2020. Dagli USA ancora numeri positivi per l’economia: la crescita dell’ultimo trimestre 2023 batte le attese al 3.3% annualizzato. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.
Germania, fiducia imprese torna a peggiorare. L’indice Ifo sulla fiducia delle imprese tedesche scende anche nel mese di gennaio e tocca il minimo dal maggio del 2020. L’ottimismo accumulato negli ultimi mesi del 2023 è stato spazzato via dal deteriorarsi delle aspettative sui prossimi mesi e da una situazione attuale che continua ad essere molto complicata. Si tratta di dati peggiori rispetto alle attese degli analisti e che fanno dire al presidente di Ifo, Clemens Fuest, che le aspettative per un primo trimestre con il segno più si fanno ora più incerte.
BCE, tassi invariati nella prima riunione del 2024. La banca centrale europea mantiene i tassi invariati nella prima riunione del 2024, con il riferimento al 4.5%. Nel comunicato si ribadisce la necessità di mantenere un’impostazione restrittiva fino a che l’inflazione non sarà tornata su livelli sostenibili (vicini al target del 2%) e questo anche se i segnali dall’economia dell’area continuano ad essere piuttosto preoccupanti. Dalla governatrice Lagarde nessuna indicazione sulle tempistiche del primo taglio dei tassi, il consenso rimane per i primi mesi dell’estate prossima.
USA, ordini di beni durevoli nel mese di dicembre. Ordini di beni durevoli al palo nel mese di dicembre 2023 negli USA. La crescita zero è dovuta alla performance negativa del settore trasporti. Al netto di questa componente la crescita su base mensile è stata dello 0.6%; quella senza settore difesa dello 0.5%. Continua a crescere la spesa per investimenti, gli ordini esclusa difesa e aerei sono saliti dello 0.3% contro attese di +0.1%.
USA, mercato del lavoro. Poche novità, ancora una volta, dai dati sui sussidi di disoccupazione. Al di là della volatilità settimanale (settimana scorsa +216mila contro i 189mila di quella precedente) rimane l’indicazione di un mercato del lavoro ancora in salute. Sul fronte dei sussidi continuativi si registra un leggero incremento (+27mila) a quota 1.833 milioni.
USA, indice CFNAI di dicembre. L’indice dell’attività economica dell’area di Chicago scende per il mese di dicembre scorso a -0.15 punti, tornando in zona negativa dopo solo un mese. In negativo tutte le componenti con le variazioni più pesanti per ordini, vendite e magazzino. La nota statistica più interessante è quella relativa al Diffusion Index che nel mese di dicembre risale a -0.28 punti sopra la soglia che indica il potenziale arrivo di una recessione (-0.35 punti, superato nell’ottobre scorso ).
USA, crescita 4° trimestre 2023. Numeri positivi dal dato sulla crescita statunitense nel 4° trimestre 2023. Negli ultimi tre mesi dell’anno scorso l’economia è cresciuta del 3.3% annualizzato, 1,3 punti percentuali in più delle attese e secondo miglior trimestre dal luglio del 2021. Nell’anno solare 2023 il PIL statunitense ha registrato una crescita del 2.9%, tre decimi oltre le stime della FED, sei decimi in più rispetto al risultato del 2022. In rialzo tutte le principali componenti, dai consumi ( +2.8% contro attese di +2.5%) agli investimenti fino alle importazioni. Un chiaro segnale di una domanda interna che ha retto molto bene la fase restrittiva della politica monetaria. Per la FED segnali positivi dal PCE price index che si ferma al 2% in linea con il target della banca centrale.
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