Il rialzo dei tassi di interesse sta cambiando aspetto al mercato obbligazionario e nel 2023 il numero di fallen angels potrebbe toccare i massimi dal 2020.
Quando la situazione sui mercati inizia a venarsi di incertezze, il buon senso imporrebbe di iniziare ad elevare l’asticella nella selezione dei propri investimenti. Questo vale certamente per il mercato azionario ma vale anche per quello obbligazionario, specie in uno scenario di politica monetaria restrittiva come quello che stiamo vivendo.
Non è un mistero, infatti, che le maglie del mercato del credito si stanno facendo via via più strette ed il ricorso ai capitali di terzi, siano essi banche o obbligazionisti, sta diventando molto costoso per le imprese. Se a questo aumento degli oneri sul debito aggiungiamo una domanda che si va via via indebolendo, allora il quadro che ne esce dovrebbe far iniziare a lampeggiare più di una spia d’allarme.
Prendiamo ad esempio l’ultimo report pubblicato da Barclays sull’andamento dei rating del settore obbligazionario corporate statunitense. Stando ai numeri raccolti dalla banca inglese, 11.4 miliardi di dollari di obbligazioni corporate USA sono scivolate nel campo dei titoli speculativi a causa di un taglio del rating. Si tratta di un valore pari ad oltre la metà di tutti i downgrade del 2022, e per gli analisti di Barclays Plc il 2023 potrebbe registrare un nuovo massimo post pandemia, con oltre 70 miliardi di dollari di emissioni “pronte” a trasformarsi da obbligazionario investment grade ad emissioni speculative, diventando, come si dice in gergo, “fallen angels”.
Numeri che non devono indurre al terrore, dopotutto quei 70 miliardi rappresentano “solo” il 2% di tutte le obbligazioni in dollari con rating inferiore alla tripla B. Inoltre, sempre stando al report di Barclays, nel 2023 il valore delle rising stars, vale a dire di obbligazioni che passano dallo stato di junk a quello di investment grade, sarà compreso tra i 60 ed i 70 miliardi di dollari.
Il segnale però è evidente, qualcosa nel mondo del credito sta accadendo. Tra tassi di interesse elevati e situazione economica in deterioramento, molte aziende vedono peggiorare la propria situazione finanziaria e di conseguenza diventa più difficile trovare capitali a prestito; se non aumentando e di molto i rendimenti offerti.
Ecco perchè in questa particolare fase del ciclo economico è bene non puntare su un generico mercato obbligazionario in salita, ma affidarsi ad una adeguata selezione, premiando le aziende capaci di mantenere un buon flusso di cassa anche in presenza di una congiuntura sfavorevole e dotate di una struttura finanziaria solida.
Illustrazione di Gerd Altmann