Banche centrali ancora una volta sotto i riflettori

Le banche centrali sono ancora una volta sotto i riflettori. Alle prese con un vistoso calo di credibilità, si trovano ad affrontare un rognoso dilemma: ascoltare la voce dei mercati o rimanere concentrate sui dati dell’inflazione?

Tra le principali banche centrali mondiali quella che appare più sicura delle sue convinzioni è la BCE. Il verbale dell’ultima riunione dell’istituto guidato da Christine Lagarde riporta che una larga maggioranza dei membri del board ha sostenuto l’aumento di 50 punti base. Le dichiarazioni del governatore e di alcuni membri influenti sembrano indicare che l’attenzione di Francoforte continuerà ad essere fissata sul dato core dell’inflazione europea.

Più turbolento sembra il dibattito in seno alla Bank of England. Qui i dati sull’inflazione mostrano si una tendenza alla discesa, ma il ritmo del ritorno alla “normalità” è tremendamente lento. A rendere bene lo stato della discussione interna al board guidato da Andrew Bailey è stata nei giorni scorsi Silvana Tenreyro, a sua volta membro del board. Parlando con i giornalisti ha paragonato l’atteggiamento di alcuni suoi colleghi all’impazienza di chi attende l’acqua calda mentre si fa una doccia. Fuor di metafora, secondo Tenreyro occorre attendere che gli effetti delle strette monetarie attuate arrivino all’economia, e bisogna evitare di stringere troppo la corda nell’impazienza di veder scendere il livello dei prezzi perchè, se si guarda agli scenari di medio termine, i dati suggerirebbero che di rialzi dei tassi ce ne sono stati già troppi.

Molto più frammentata la situazione negli USA. Qui i primi segnali dal mercato del lavoro cominciano ad arrivare e molti analisti vedono sempre più possibile una fase di recessione per la fine del 2023. Dal canto suo la FED nota come i prezzi dei servizi continuino ad essere orientati al rialzo. Il board sembra così diviso in tre “fazioni”: c’è chi vorrebbe continuare con i rialzi ad oltranza, chi pensa ad un ulteriore rialzo e poi ad una pausa e chi sostiene che la stretta monetaria è giunta al suo traguardo.

Foto di nikon89

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