L’estate volge al termine ma la battaglia ingaggiata dalla Fed contro l’inflazione statunitense sembra ancora molto lontana dall’essere vinta.
Nelle ultime calde giornate di agosto sono arrivati negli USA una serie di dati decisamente importanti per la Federal Reserve. Se quel leggero rallentamento della corsa dei prezzi nel mese di luglio aveva fatto abbozzare più di qualche sorriso, la doppietta offerte di lavoro/fiducia consumatori rischia di trasformare quel timido sorriso in una paresi. Cos’è successo?
Partiamo dai dati. Nel mese di agosto l’indice di fiducia dei consumatori elaborato dal Conference Board ha registrato il primo incremento degli ultimi quattro mesi, con miglioramenti sia sul fronte della percezione della situazione attuale, sia su quello delle aspettative. Così, si legge nel report, i consumatori rimangono ottimisti sull’andamento dell’economia nei prossimi sei mesi e la loro propensione agli acquisti (anche di beni durevoli) non sembra al momento intaccata. Certo, la percentuale di chi ritiene “abbondante” l’offerta di lavoro scende sotto il 50%, ma l’indicazione che emerge è abbastanza chiara: i consumatori si aspettano una riduzione dell’inflazione a 12 mesi, ma in un quadro macroeconomico ancora orientato alla crescita.
Sul fronte del mercato del lavoro, poi, la situazione continua a rimanere bollente. Le offerte di lavoro nel mese di luglio non hanno continuato a scendere ma, al contrario, sono risalite a 11,2 milioni, oltre ogni attesa. Anche qui ci sono segnali contrastanti, come ad esempio il calo significativo del cosiddetto quits rate, la percentuale di licenziamenti volontari, sceso al 2,7%, o la sensibile flessione delle assunzioni. Ma il rapporto fra offerte di lavoro e disoccupati rimane su livelli elevati: 2 offerte circa per ogni disoccupato.
Cosa significano questi numeri per la politica monetaria? Che la battaglia della FED contro l’inflazione sarà ancora lunga e che, soprattutto, occorrerà stringere ancora un bel po’ la morsa prima di vedere risultati concreti. E per risultati concreti la FED intende soprattutto un raffreddamento del mercato del lavoro, con un calo delle offerte che inizi a mettere sul chi va là i consumatori e di conseguenza rallenti pressione sui salari ed a cascata sui prezzi.
Foto di Paweł Szymczuk