Sondaggi PMI di agosto, il settore privato è in difficoltà

La lettura finale dei sondaggi PMI composite di agosto segnala un settore privato in difficoltà. Secondo mese consecutivo in zona contrazione per l’Eurozona, peggiora il quadro in UK, Giappone e Cina. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Sondaggi PMI di agosto, il settore privato è in difficoltà. La lettura finale del sondaggio PMI di agosto fotografa un settore privato in difficoltà con alcune aree economiche, come l’Eurozona, che registrano valori sotto quota 50. Vediamo qualche dettaglio.

Australia. Nel mese di agosto il settore privato registra il settimo mese consecutivo di espansione, ma il risultato del sondaggio composite è il peggiore dal gennaio scorso: 50.2, un punto in meno del mese precedente. Aumentano le aziende che vedono inflazione e tassi di interesse come una seria minaccia alla domanda, mentre la fiducia sui prossimi mesi scende ai minimi da aprile 2020. Regge l’occupazione, mentre la pressione sui prezzi, seppur ancora su livelli molto alti, si allontana dai picchi record dei mesi scorsi.

Giappone. La lettura finale di agosto conferma il ritorno in zona contrazione del settore privato giapponese. Il PMI composite si ferma a 49.4, con un netto calo della domanda, soprattutto quella estera (i nuovi ordini scendono per la prima volta da sei mesi). Rallenta anche il ritmo di crescita della componente occupazione, mentre sul fronte dei prezzi si conferma anche per il Giappone il raggiungimento di una sorta di plateau dei rincari. La fiducia degli operatori scende ai minimi a tre mesi, anche se rimane orientata all’ottimismo.

Cina. Il Caixin composite scende a quota 53 nel mese di agosto, secondo mese di ribasso consecutivo. Il dato incorpora, ma solo parzialmente, gli effetti delle nuove restrizioni anti-covid e della crisi energetica dovuta alla forte siccità. Si conferma la fase non proprio di forma dell’economia cinese. I nuovi ordini continuano a crescere anche se a ritmo più lento, ma l’apporto della manifattura è negativo. Allo stesso tempo continua la fase di debolezza della componente occupazione, mentre sul fronte dei prezzi la componente che li misura registra il minimo a 27 mesi.

Eurozona. Il sondaggio composite certifica la profonda difficoltà dell’economia dell’area Euro. L’indice chiude agosto a 48.9, peggio della stima preliminare e sotto quota 50. Questo significa contrazione per il secondo mese consecutivo e rischi di recessione che si fanno più concreti per l’ultima parte del 2022. A scendere sotto quota 50 sono sia la manifattura che i servizi (in esaurimento la spinta del turismo). A far rumore sono soprattutto i numeri particolarmente negativi della Germania (tra le grandi economie dell’area l’unica assieme all’Italia a fermarsi sotto quota 50 nel composite).

Gran Bretagna. Prima volta sotto quota 50 dal febbraio del 2021 per il sondaggio PMI composite inglese. Nel mese di agosto l’indice si ferma a 49.6, in peggioramento rispetto alla lettura preliminare e quasi tre punti in meno di luglio. Rallentano vistosamente anche i servizi che per soli nove decimi rimangono in fase espansiva, si tratta però del peggior risultato da un anno e mezzo a questa parte.

Foto di Jonathan

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