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Eurozona torna a crescere nel secondo trimestre del 2023

Nel secondo trimestre del 2023 l’Eurozona torna a crescere, mentre a luglio l’inflazione scende ancora (ma non la componente core). In Cina espansione settore privato rallenta ancora a luglio. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Cina, settore privato in area espansione a luglio. Secondo i dati del sondaggio PMI elaborato da NBS il settore privato cinese si conferma in zona espansione anche per il mese di luglio 2023. Si tratta però del dato più basso dal dicembre dello scorso anno e del quarto risultato in calo consecutivo. La manifattura rimane per il quarto mese consecutivo in area contrazione, mentre decelerano i servizi (il PMI registra il peggior risultato da sette mesi a questa parte). Sul fronte dei prezzi continua la discesa di quelli alla vendita, segnale di ulteriore disinflazione in arrivo sull’economia cinese nei prossimi mesi.

Germania, vendite al dettaglio tornano a calare. Nel mese di giugno le vendite al dettaglio in Germania sono tornate, a sorpresa, a scendere dopo due mesi con il segno più. Su base mensile la variazione è stata del -0.8% contro attese di crescita al 2%. Considerando i primi sei mesi dell’anno le vendite al dettaglio sono diminuite del 4.5% rispetto allo stesso periodo del 2022.

Eurozona, torna a crescere nel secondo trimestre del 2023. L’economia dell’Eurozona da un segnale di vita nel secondo trimestre dell’anno. Il PIL è cresciuto dello 0.3% rispetto al periodo precedente, un decimo in più rispetto alle attese del mercato. Su base tendenziale la crescita si ferma allo 0.6%, il peggior dato dalla crisi pandemica. A livello nazionale registrano segni più la Spagna e la Francia; la Germania resta ferma la palo, mentre l’Italia sorprende in negativo con un PIL trimestrale in calo dello 0.3%.

Eurozona, inflazione continua la discesa a luglio. Nel mese di luglio l’inflazione nell’area Euro dovrebbe fermarsi al 5.3%, due decimi in meno rispetto al mese precedente ed in linea con le attese del mercato. La dimostrazione della difficoltà a scendere dei prezzi al consumo arriva dal dato core che rimane fermo anche nel mese di luglio al 5.5%, contro attese di un calo al 5.4%; ancora molto distante dal target BCE.

Foto di NoName_13

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