Giappone, banca centrale ammorbidisce lo yield curve control

In Giappone la banca centrale ammorbidisce lo yield curve control ma mantiene i tassi invariati. In Europa inflazione in calo in Germania. L’economia tedesca esce dalla recessione tecnica ma registra una variazione del PIL nulla nel secondo trimestre. Negli USA ancora buoni dati dai consumi. Questo ed altro nell’ultima K Breifing della settimana.

Giappone, banca centrale ammorbidisce lo yield curve control. La banca centrale giapponese decide di mantenere invariati i tassi di interesse ma prova a ridurre il costo dell’imponente stimolo monetario messo in piedi per supportare l’economia. Con una scelta a sorpresa il board ha comunicato che la forchetta di oscillazione dello 0.5% dei rendimenti dei titoli di stato a 10 anni sarà un riferimento per il controllo della curva ma non un limite rigido. Obiettivo della banca rimane il raggiungimento e la sostenibilità di una inflazione al 2%.

Eurozona: Francia cresce più delle attese, Germania crescita zero. In attesa del dato aggregato di lunedì prossimo, arrivano i primi dati nazionali sull’andamento del PIL nel secondo trimestre 2023. La Francia cresce dello 0.5% su base congiunturale, meglio delle attese, e conferma allo 0.9% il dato tendenziale. La Germania resta ferma al palo ma tecnicamente esce dalla fase recessiva. Il tendenziale rimane negativo, confermato al -0.2%.

Eurozona, economic sentiment peggiora a luglio. L’economic sentiment dell’area Euro peggiora ancora nel mese di luglio e registra il terzo calo consecutivo. L’indice che misura il “morale” del settore privato dell’area scende a 94.5, minimo dall’ottobre scorso. Manifattura, servizi e costruzioni vedono peggiorale il sentiment, mentre miglioramenti arrivano dal settore retail e dai consumatori. Sul fronte inflazione le aspettative si confermano in calo e toccano il minimo dal 2016. In calo anche le previsioni sui prezzi di vendita da parte degli operatori.

Germania, inflazione in calo anche a giugno. In Germania l’inflazione nel mese di giugno è scesa al 6.2% annuo dal 6.4% del mese precedente, in linea con le attese del mercato. A calare è anche la componente core che ora è al 5.5%. Si tratta di numeri confortanti (la pressione sui prezzi sta scendendo) ma è anche la conferma di una discesa molto lenta. L’inflazione dei beni fisici è scesa di tre decimi rispetto al mese precedente, mentre quella dei servizi solo di un decimo. In ripresa, invece, i prezzi dell’energia (da +3 % a +5.7%).

Francia e Spagna, inflazione. Sempre nella giornata di oggi sono arrivati i dati sull’inflazione in Francia ed in Spagna. Nel primo caso il tendenziale è sceso al 4.3%, in linea con le attesee due decimi in meno di maggio. In Spagna riaccelera l’inflazione su base annua che si riporta sopra il 2%, con il dato core che sale al 6.2% dal 5.9% precedente.

USA, spese e redditi personali nel mese di giugno. I consumi statunitensi reggono e rimangono in crescita anche nel mese di giugno. Le spese personali sono salite dello 0.5% su base mensile, un decimo sopra le attese del mercato e tre in più rispetto al mese precedente. La spesa è leggermente sbilanciata verso i servizi che toccano quota 52 miliardi di dollari. Sul fronte dei redditi, l’aumento dei salari (+0.6%) si riflette in un +0.3% su base mensile che è in calo rispetto al mese precedente e sotto alle attese del mercato. Sul fronte inflazione il core PCE price index scende ancora e si ferma al 4.1%, doppio rispetto al target FED ma anche livello più basso dal settembre del 2021.

Foto di Maccabee

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