Domenica scorsa è stata una giornata a suo modo storica per la Svizzera. A due anni di distanza dal primo tentativo, infatti, la maggioranza dei cittadini elvetici ha espresso il suo favore all’inserimento degli obiettivi climatici di Parigi nella legislazione del paese.
Si tratta di un passo importante, che porta la Svizzera all’interno del “club” di paesi che hanno già inserito nelle loro legislazioni riferimenti espiliciti al raggiungimento della neutralità carnbonica entro il 2050. Tra queste ci sono tutte le prime 10 economie mondiali, ed ora si va ad aggiunge un paese che, oltre a possedere un preziosissimo patrominio ambientale da salvaguardare, è la patria di una delle aziende più interessanti sul fronte delle tecnologie ccs (la Climateworks).
A far cambiare opinione ai cittadini è stata molto probabilmente una maggior consapevolezza sulle conseguenze dei cambiamenti climatici, ma anche una formulazione della proposta di legge differente rispetto a quella presentata nel 2021.
Sul primo punto basti solo ricordare un dato, quello relativo ai ghiacciai alpini. Dal 2001 al 2022 il loro volume si è ridotto di un terzo e molti studi mostrano previsioni di completa sparizione entro il 2050. Il 2022, poi, è stato un anno particolarmente drammatico, con la riduzione dei ghiacci perenni che ha toccato ritmi doppi rispetto alla media storica.
A rendere ancor più digeribile la nuova legge è stata inoltre, come detto, una formulazione ben differente rispetto al testo presentato ai cittadini – e bocciato – nel 2021. Da uno schema che prevedeva un aumento della tassazione si è passati ad una piano focalizzato sugli incentivi. Il testo prevede, infatti, il dispiegamento di 2 miliardi di franchi svizzeri nei prossimi 10 anni per la riduzione della dipendenza da energia fossile (peraltro importanta per il 70% dal paese elvetico), l’efficientamento energetico degli edifici, la produzione di energia rinnovabile e lo sviluppo delle tecnologie di cattura dell’anidride carbonica nell’atmosfera.
Secondo Climate Action Tracker la nuova legge sulla neutralità carbonica della Svizzera non è ancora abbastanza per permettere al paese di incamminarsi verso il target zero emissioni nel 2050, ma si tratta comunque di un passo importante.
Foto di Jörg Vieli