Giappone, banca centrale rimane ferma anche a giugno

In Giappone la banca centrale rimane ferma anche nel mese di giugno, inflazione vista in calo nella seconda metà del 2023. Negli USA sale oltre attese la fiducia dei consumatori, mentre l’aspettativa di inflazione a 12 mesi tocca il minimo dal marzo del 2021. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Giappone, banca centrale rimane ferma anche a giugno. La banca centrale del Giappone ha deciso di mantenere i tassi invariati anche nella riunione di giugno, confermando anche le altre misure di politica monetaria espansiva. Ancor di più sembra quindi prevalere la linea della continuità, con l’istituto centrale che mette come target principale un’inflazione al 2% accompagnata da una crescita dei salari. Secondo le stime della BoJ l’inflazione dovrebbe tornare a scendere nella seconda metà dell’anno, mentre una robusta ripresa della domanda dovrebbe favorire la crescita del paese nel secondo semestre dell’anno fiscale 2023.

Eurozona, confermato il dato sull’inflazione in maggio, rallenta crescita salari. L’inflazione di maggio per l’Eurozona è stata confermata al 6.1% (minimo dal febbraio del 2022), con la componente core al 5.3%, entrambi numeri in calo rispetto al mese precedente. Notizie miste (lato inflazione) anche sul fronte dei salari. Nel primo trimestre la crescita è stata del 4.6% su base annua, in calo rispetto al 5% del mese precedente, ma ad un ritmo molto più lento rispetto a quello atteso dai mercati (+3%). Si tratta del settimo trimestre di crescita consecutivo. Nel settore dei servizi la crescita della paga oraria è stata del 5.1%. Nel complesso il costo del lavoro è salito nel primo trimestre 2023 del 5% contro attese di un rallentamento della crescita a +3.3%.

USA, indice Michigan sulla fiducia dei consumatori in giugno. Torna a salire la fiducia dei consumatori statunitensi. L’indice elaborato dall’università del Michigan sale a 63.9 punti nella stima preliminare di giugno, un risultato sopra le attese del mercato che ha come spiegazioni il rallentamento dell’inflazione e la soluzione al limite del debito trovata dal congresso. In miglioramento sia la percezione della condizione attuale sia le aspettative economiche per i prossimi mesi. Sul fronte dell’inflazione, quella attesa a 12 mesi cala ai minimi dal marzo del 2021, al 3.3%, mentre quella a lungo termine rimane sostanzialmente invariata al 3%.

Foto di samuel Lee

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