Donne e carriera. Sposate no, single nemmeno.

I risultati dello studio condotto dalla George Washington University e dalla University of Pennsylvania’s Wharton School sono a dir poco sconfortanti. La carriera lavorativa delle donne, già di per sè ricca di ostacoli, è ancora più tortuosa per chi è single.

Il risultato a cui arriva la ricerca coordinata da Jennifer Merluzzi e Damon J. Phillips è frutto di due studi distinti. Nel primo studio è stato chiesto ad un campione di 300 persone, di ambo i sessi, di esprimere un giudizio sull’idoneità ad assumere una posizione dirigenziale di due soggetti di fantasia: Ann e Tim. In base alle informazioni fornite sui due aspiranti dirigenti, il campione ha dato risposte molto diverse. Gli intervistati, infatti, si sono dimostrati più favorevoli a raccomandare una promozione quando Ann veniva descritta come una moglie a cui piace viaggiare con marito e prole al seguito. Le raccomandazioni erano notevolmente inferiori quando Ann era descritta come una donna single a cui piaceva viaggiare con gli amici. Una differenza di trattamento che i ricercatori non hanno riscontrato quando il soggetto della domanda era Tim.

Il secondo studio, invece, ha scandagliato i dati reali, guardando alla carriera di 600 persone in possesso di un diploma MBA. Anche qui i risultati sono piuttosto deprimenti: la carriera di una donna single con buoni risultati nel test di accesso si presenta molto meno lineare rispetto a quella dei colleghi uomini, cosa tristemente attesa, ma anche delle colleghe donne sposate.

I risultati di questi due studi mostrano come esistano, e siano ben radicati, schemi di ragionamento per i quali la figura della donna single e dotata di buone capacità analitiche non corrisponde al comune ideale di leadership. Questo rende ancora più complicato rompere il tetto di cristallo e salire i primi scalini delle gerarchie aziendali, ed apre nei fatti ad una situazione paradossale, ben riassunta dalle parole di Jennifer Merluzzi intervistata da Bloomberg: “Ad inizio carriera una giovane donna è penalizzata perchè single, e non risponde all’idea di donna fissata nell’immaginario collettivo, successivamente è penalizzata perchè madre.

Foto di magnetme

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