Molto spesso, parlando di gestione passiva, ci si riferisce genericamente alla replica di un indice o di un mercato finanziario. In realtà il mondo della gestione passiva è un po’ più variegato e possiamo distinguere tre diversi modi di metterla in atto.
Le tre metodologie della gestione passiva sono: buy&hold, constant mix e constant proportion. Si differenziano, sostanzialmente, per il tipo di operazioni che vengono effettuate nel tempo sul portafoglio gestito. Vediamole nel dettaglio.
La buy&hold, come suggerisce il nome stesso, è la modalità di gestione più statica, il massimo della passività possibile. Si tratta di creare un portafoglio e lasciarlo “lavorare” nel tempo senza alcun tipo di intervento.
La constant mix prevede, durante la vita del portafoglio, periodici interventi di ribilanciamento; questo per mantenere costanti le percentuali di ripartizione tra le varie attività finanziarie presenti. L’utilizzo del ribilanciamento crea una gestione di tipo passivo ma dinamico, con un atteggiamento mean-reverting, vale a dire con la tendenza a vendere sui massimi e comprare sui minimi.
La constant proportion, infine, è una tipologia di gestione che mira a tenere sotto controllo il controvalore del portafoglio attraverso un continuo ribilanciamento tra una parte di portafoglio a basso rischio (obbligazioni) ed una ad alto rischio (azioni). In base alla fase di mercato il portafoglio si pone in modalità risk on o risk off, sovrappesando o sottopesando la parte ad alto rischio rispetto a quella a basso rischio. La gestione è affidata ad un algoritmo matematico che quantifica la quota rischiosa del portafoglio come una proporzione, costante, della differenza tra il valore del portafoglio ed un valore minimo del patrimonio, fissato a priori, sotto il quale non si deve scendere.
Ci si potrebbe domandare quale delle tre metodologie di gestione passiva risulti vincente. Non c’è una risposta univoca, dipende dall’andamento del mercato e dalla sua volatilità. Si possono azzardare, su base empirica analizzando le serie storiche, alcune considerazioni:
- In un mercato volatile e sostanzialmente senza trend definito (lateralizzato), la strategia constant mix risulta la più appropriata.
- In un mercato che mostri la presenza di un trend crescente, la strategia constant proportion appare dominante rispetto alle altre.
- In un mercato che mostri la presenza di un trend decrescente, la strategia constant proportion risulta ancora una volta dominante.
- La buy&hold risulta essere una metodologia mediana, non riesce a primeggiare in nessun tipo di scenario ma non risulta essere nemmeno la peggiore in assoluto.