Wealth Management: Singapore è la nuova Svizzera?

Alla ricerca di un posto migliore dove far fruttare i propri capitali, il mondo del Wealth Management vive una fase di fermento.

Nel 2022 la ricchezza globale, vista come somma di investimenti in asset finanziari e reali, ha toccato quota 516 trilioni di dollari con un aumento di un punto percentuale rispetto all’anno precedente. In uno scenario decisamente movimentato, il 2022 ha visto gli investimenti finanziari registrare il primo segno meno (-4.5%) dopo 15 anni di crescita consecutivi, con la quota di capitali riversata su strumenti di liquidità salita del 6.2% e nessuna frenata, invece, per gli investimenti in asset reali.

Ma al di là delle fluttuazioni di valore dei grandi patrimoni, quello che si registra nel mondo del Wealth Management è una sorta di migrazione dei capitali; l’abbandono dei lidi tradizionali alla ricerca di nuove “location” dove farli fruttare. Questo è sostanzialmente il succo del Global Wealth Report 2023 confezionato da Boston Consulting Group. Lo studio sullo stato di salute e sulle prospettive dell’industria del WM mette in evidenza come, dopo anni di forte espansione, la gestione dei grandi capitali si trovi di fronte a un rallentamento delle performance e a una forte contrazione dei margini. Nel 2022 questi ultimi sono scesi (dato al lordo delle imposte) dell’11,7% a livello globale, contro il +12% del 2020 e il +6% del 2021. Nello stesso tempo la resa dei capitali investiti nei mercati finanziari ha fatto registrare differenze regionali sempre più marcate. In Asia e America Latina gli investimenti finanziari sono saliti nel 2022 rispettivamente del 7,5% e del 9%, mentre Nord America ed Europa hanno registrato solo segni meno.

Trovare nuove strade, alla luce di questi dati, diventa una necessità. La conferma arriva dall’aumento dei flussi internazionali di capitali. Nel 2022 sono aumentati del 4.5%, raggiungendo la ragguardevole somma di 12 trilioni di dollari. Molte le “partenze” dall’Europa (in particolare di capitali russi) e tanti gli arrivi in quelli che stanno diventando i nuovi collezionisti di grandi patrimoni: Dubai e Singapore su tutti.

Proprio Singapore sembra essere uno tra i “booking center” con le maggiori potenzialità di crescita. Politicamente stabile, la città stato è un ideale ponte tra l’area del Pacifico e l’Occidente. Secondo Boston Consulting la ricchezza estera investita nel paese crescerà nei prossimi cinque anni del 9%, una percentuale tripla rispetto a quella della Svizzera e seconda solo a quella che dovrebbe fare registrare Dubai (+9.6%). In crescita sono soprattutto i family office (la gestione dei patrimoni familiari), passati da 100 unità a 800 nel giro di un quinquennio e con nomi pesanti della finanza internazionale (ultimo in ordine di tempo Ray Dalio) nella lista dei prossimi arrivi.

Foto di Jason Goh

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