Gran Bretagna, il decennio di stagnazione economica e gli effetti sui salari

Produttività bassa, nodo tasse e stipendi che crescono poco. No, non stiamo per parlare di Italia, bensì della Gran Bretagna che a giudicare da quanto emerge nell’ultimo studio condotto da Resolution Foundation, deve rapidamente iniziare ad affrontare gli effetti di oltre un decennio di stagnazione economica.

Secondo i calcoli riporti in questo report sullo stato del paese, le famiglie britanniche in 15 anni di crescita economica anemica hanno perso qualcosa come 10.550 dollari (8300 sterline) di reddito rispetto a quelle francesi o tedesche. In altri termini il reddito medio in Gran Bretagna, a causa della stagnazione economica, è cresciuto del 25% in meno rispetto a quanto è successo in altre economie avanzate come Australia, Canada, Francia e Germania. Secondo i numeri dall’Office for Budget Responsibility, il reddito reale disponibile per persona è sceso del 3% dal picco toccato nell’immediato periodo pre-Covid e la tendenza al peggioramento non si fermerà prima del 2025.

Una delle cause della riduzione di potenza del motore economico britannico sta nella perdita di produttività. Questa, infatti, è cresciuta ad un tasso dimezzato rispetto a quanto riscontrato nelle altri grandi economie mondiali. Il gap con paesi come Francia, Germania e Stati Uniti è passato dall’8% al 16% nel giro di 10 anni (2008-2019). Uno degli effetti diretti di questa minore capacità di generare ricchezze è la riduzione dei salari: 8 milioni di giovani lavoratori non hanno mai sperimentato un periodo di crescita sostenuta dei salari e quelli nati nei primi anni 80 dello scorso secolo hanno una probabilità dimezzata di comprare una casa rispetto ai 30enni nati negli anni 50. La disuguaglianza tra fasce di reddito in Gran Bretagna – dati 2018 – risulta più alta rispetto alla media dei paesi europei.

Una situazione a cui gli ultimi governi sembrano voler rispondere attraverso una politica fiscale espansiva incentrata sul taglio delle tasse. Dopo il disastroso tentativo del governo di Liz Truss, anche l’esecutivo a guida Rishi Sunak punta ad una riduzione del prelievo fiscale, unito ad una corposa sforbiciata alla spesa pubblica. Una strada, questa, che Resolution Foundation bolla come poco seria, proponendo in alternativa un massiccio piano di investimenti pubblici finanziati anche attraverso un innalzamento del prelievo fiscale. Per recuperare il terreno perso rispetto alle altre economie avanzate serve un incremento di spesa pubblica (produttiva ovviamente) del 3% sul PIL all’anno. L’attuale budget governativo prevede, invece, un taglio dell’1.8% sul PIL della spesa fino al 2029. Non proprio la stessa cosa.

Secondo i calcoli di Resolution una ricetta di questo tipo, ossia maggiori investimenti per aumentare la produttività, potrebbe portare ad un incremento del prodotto interno lordo di sette punti percentuali in 15 anni.

Certo, l’aria su Londra comincia a diventare sempre più elettorale ed ogni dato va comunque visto anche sotto questo punto di vista.

Foto di 12019

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