African Continental Free Trade Area, l’idea che può cambiare il destino di un continente

Si chiama African Continental Free Trade Area (AfCTA) e potrebbe segnare la svolta per il futuro dell’economia dell’Africa, e non solo.

L’idea di fondo è quella di creare una grande area di scambi commerciali tra le varie nazioni del continente africano, abbattendo barriere e incentivando investimenti. Un progetto che, stando ai calcoli dell’organizzazione, dovrebbe portare fuori dalla povertà estrema 350 milioni di persone e aumentare i redditi medi del 7% entro il 2035.

Ad oggi sono 54 i paesi che hanno già firmato l’accordo, e sulla sue potenzialità cominciano ad esserci riscontri positivi anche da analisti esterni. Nel suo ultimo rapporto sul futuro del commercio internazionale, Standard Chartered sottolinea come l’AfCTA può portare le esportazioni africane dagli attuali 645 miliardi di dollari ad oltre 950 entro il 2035. E che la completa attuazione del trattato potrebbe spingere all’insù queste cifre di un altro 29%.

L’African Continental Free Trade Area promuoverebbe gli scambi all’interno del territorio africano, incrementandone il valore di 140 miliardi di dollari, con variazioni percentuali a doppia cifra entro il 2035. Non solo. Anche gli scambi con l’area del sud est asiatico presenterebbero numeri in forte ascesa. Considerando che la crescita globale prevista per gli scambi commerciali è del 4.3%, quelli dall’Africa verso l’Asia salirebbero tra il 5% ed il 7% con valori compresi tra i 30 e gli 80 miliardi di dollari. La creazione di un nuovo grande mercato africano, inoltre, permetterebbe a molti paesi di differenziare le loro esportazioni e di ridurre la dipendenza per molte materie prime.

L’attuazione di un progetto così ambizioso non è certo priva di ostacoli. Secondo un sondaggio condotto proprio da Standard Chartered, le principali sfide che i governi africani si troveranno ad affrontare per evitare il deragliamento di questa grande operazione sono cinque: la complessità e la disomogeneità della legislazione del commercio; la corruzione; l’inadeguatezza delle infrastrutture; la difficoltà a reperire capitali da investire; l’assenza di incentivi e agevolazioni al commercio.

Una delle chiavi per rendere meno ingombranti questi ostacoli può arrivare dal digitale. L’utilizzo di soluzioni di digital supply chain finance può incrementare le esportazioni africane di quasi 10 punti percentuali da qui al 2035. E per il 75% degli imprenditori intervistati dall’istituto britannico entro 2/3 anni il 20% delle vendite sarà effettuato attraverso il canale dell’ecommerce.

Foto di Peggy und Marco Lachmann-Anke

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