Eurozona, crescita rivista al ribasso per il secondo trimestre 2023

La crescita dell’Eurozona nel secondo trimestre 2023 è stata rivista al ribasso rispetto alle stime iniziali a causa di un sensibile calo delle esportazioni. Esportazioni che calano ancora anche in Cina, seppur meno di quanto si attendevano i mercato. Ancora notizie negative per la Germania. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Cina, esportazioni ancora con il segno meno ad agosto. Nel mese di agosto le esportazioni dalla Cina hanno registrato il quarto segno meno consecutivo su base annua, anche se il ritmo della discesa sembra rallentare. La variazione è stata del -8.8%, meglio delle attese fissate a -9.2%. Nei primi otto mesi dell’anno le esportazioni sono calate del 5.6% rispetto allo stesso periodo del 2022. Cali a due cifre per le vendite verso Europa ed ASEAN, mentre quelle verso la Russia sono cresciute del 16%, in rallentamento rispetto ai due mesi precedenti.

Germania, a luglio terzo mese di calo consecutivo per la produzione industriale. Nel mese di luglio la produzione industriale tedesca è scesa dello 0.8% rispetto al mese precedente, tre decimi peggio delle attese e terzo mese di calo consecutivo (il quarto rilevamento con il segno meno da inizio 2023). Il calo è spalmato su tutte le tipologie di beni e peggiora se si toglie la componente energia ed il settore delle costruzioni (rispettivamente a +2.2% e +2.6%). Su base annua la variazione rimane negativa e peggiora rispetto al mese precedente portandosi a -2.1%.

Eurozona, crescita rivista al ribasso per il secondo trimestre 2023. Secondo l’ultima stima, nel secondo trimestre del 2023, il PIL dell’Eurozona è cresciuto dello 0.1%. Si tratta di un dato più basso di due decimi rispetto alla proiezione iniziale e che mostra tutte le difficoltà che l’economia dell’area sta attraversando. Dopo la crescita nulla dell’ultimo trimestre del 2022, infatti, il PIL dell’Eurozona è cresciuto dello 0.1% sia nel primo trimestre (dato rivisto al rialzo) sia nel secondo. Numeri che non hanno bisogno di molte spiegazioni aggiuntive. A peggiorare il dato la nuova valutazione delle esportazioni, scese dello 0.7% rispetto allo stallo ipotizzato nella prima lettura. Su base nazionale rimane il segno più per Francia e Spagna. La Germania si conferma a crescita zero, mentre per l’Italia c’è un preoccupante -0.4%.

USA, mercato del lavoro. Numeri positivi per il mercato del lavoro USA. Nella scorsa settimana le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono state 216 mila, in calo rispetto alla settimana precedente ed al di sotto delle attese del mercato. In calo anche i sussidi continuativi che scendono sotto la soglia degli 1.7 milioni. Dati che non sono piaciuti ai mercati azionari che tornano a prezzare in maniera sensibile un nuovo rialzo dei tassi entro novembre. Sul fronte dell’inflazione il contributo dei salari cala meno delle attese. Nel secondo trimestre il costo per unità di lavoro è salito del 2.2%, in rialzo rispetto alla stima preliminare, ma un punto abbondante sotto al dato del primo trimestre. La paga oraria è salita del 5.7% (due decimi in più rispetto alla stima iniziale).

Foto di NoName_13

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