Focus sondaggi PMI di luglio: settore privato rallenta

Il penultimo lunedì di luglio è un focus sui sondaggi PMI che nella loro lettura preliminare mostrano un ulteriore rallentamento del settore privato nelle principali aree economiche del mondo. Sprofonda la manifattura tedesca, male la Francia. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Focus sondaggi PMI di luglio, settore privato rallenta. Nel sondaggio PMI di luglio si fanno più evidenti i segnali di rallentamento per il settore privato. La manifattura continua la sua fase di estrema debolezza, ed il settore servizi non riesce a tenere a galla la “nave”. Vediamo nel dettaglio la situazione delle principali aree economiche mondiali.

Australia. Dopo tre mesi di crescita il settore privato australiano torna a luglio in zona contrazione. Il settore servizi dopo quattro mesi sopra quota 50 finisce in area contrazione, mentre la manifattura si contrae per il quinto mese consecutivo. Inflazione e tassi di interesse indeboliscono la domanda e la conseguenza è un calo degli ordinativi. Sul fronte dei prezzi riaccelerano quelli degli input che toccano il massimo a quattro mesi. Le aspettative sono per un ritorno alla crescita nei prossimi mesi, ma la fiducia degli operatori rimane molto bassa.

Giappone. Il settore privato giapponese rimane anche a luglio in zona espansione, grazie alla buona performance del settore servizi, mentre la manifattura anche qui rimane in zona contrazione. Il PMI composite rimane fermo a 52.1, mentre quello dei servizi cede un decimo rispetto al mese precedente e registra l’11° mese consecutivo sopra la soglia dei 50 punti. Anche in Giappone tornano a salire i prezzi degli input (primo rialzo da sei mesi a questa parte), mentre continuano a salire i prezzi di vendita.

Eurozona. Il settore privato dell’Eurozona rimane anche a luglio in zona contrazione, con il PMI composite che peggiora rispetto al mese precedente, trascinato dalla pesante crisi della manifattura e da un settore servizi che rallenta il passo. La produzione scende al ritmo più elevato dal novembre dello scorso anno, gli ordini arretrati toccano i minimi dal 2013 (escluso il periodo pandemico) e l’occupazione cresce al ritmo più basso dal febbraio del 2021. La manifattura annaspa: in Germania il PMI del settore scende sotto quota 40 punti, in Francia sotto i 45 punti. Il settore dei servizi rallenta su inflazione e tassi di interesse: in Francia il PMI scende sotto quota 50, in Germania tiene ancora la zona espansione. Unica nota positiva arriva dai prezzi che alla produzione continuano a scendere. La fiducia degli operatori peggiora ulteriormente toccando il minimo dal novembre scorso.

Gran Bretagna. Il PMI composite inglese scende per il terzo mese consecutivo ma rimane anche a luglio sopra la quota dei 50 punti, segnale che il settore privato britannico continua a espandersi. Si tratta però del peggior risultato dal gennaio scorso ed anche al di là della Manica la manifattura fa i conti con un calo della domanda molto marcato (il calo degli ordini è il più pesante dal 2009). Il settore dei servizi rallenta il passo ma rimane ancora in una fase di espansione. I prezzi alla produzione continuano a scendere ma con essi scende anche la fiducia degli operatori.

USA, indice CFNAI peggiora ancora nel mese di giugno. L’indice dell’attività economica nell’area di Chicago è sceso per il secondo mese consecutivo a giugno, facendo peggio delle attese del mercato e rimanendo in area contrazione. L’indicatore elaborato dall FED si ferma a -0.35 punti dai -0.28 del mese precedente. Il diffusion Index risale da -0.17 a -0.12 allontanandosi da quei -0.35 punti che storicamente segnalano l’arrivo di una fase recessiva per l’economia USA.

Foto di Steve Buissinne

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