Australia, niente pause per la banca centrale

In Australia, a sopresa, la banca centrale alza ancora i tassi di interesse rimandando eventuali pause a quando la crescita di inflazione e salari daranno segnali di raffreddamento. Nell’Eurozona calo consistente delle aspettative di inflazione dei consumatori nel mese di aprile scorso. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Australia, niente pause per la banca centrale. Un po’ a sopresa la banca centrale australiana ha deciso di alzare ancora i tassi di interesse, portando il riferimento al 4.10% (+25bps), ossia al massimo dall’aprile del 2012, 400 punti base in più rispetto al maggio del 2022. A far propendere il board per una nuova stretta sono la dinamica di inflazione e salari. La prima rimane molto elevata, mentre i secondi tendono ad accelerare nella loro crescita. La banca centrale non chiude la porta ad ulteriori interventi qualora si rendessero necessari per raggiungere il proprio obiettivo: riportare l’inflazione sulla via della sostenibilità.

Eurozona, vendite al dettaglio ferme ad aprile. Dopo due mesi di calo consecutivi, le vendite al dettaglio in aprile rimangono ferme su base mensile, contro attese di una crescita dello 0.2%. In rialzo deciso solo le vendite online (+2.7% rispetto a marzo), calo invece per le vendite di beni alimentari. Su base annua la variazione rimane negativa per il settimo mese consecutivo: -2.6%.

Eurozona, settore costruzioni rimane in zona contrazione a maggio. Scende di nuovo il PMI del settore costruzioni dell’area Euro. Nel mese di maggio l’indice si ferma a 44.6, peggior dato dall’agosto dell’anno scorso. Le imprese segnalano un forte calo dei nuovi ordini a causa dell’incertezza economica e la conseguenza è una netta accelerazione dei licenziamenti. In zona contrazione il settore costruzioni di tutte le grandi economie dell’area, con la sola Germania che vede un leggero miglioramento (da 42 a 43.9!).

Eurozona, aspettative inflazione consumatori. Se da un lato Lagarde ricordava proprio ieri che non ci sono ancora segnali chiari che l’inflazione core stia finalmente iniziando un percorso di discesa, dall’altro le aspettative dei consumatori dell’area sembrano tendere un po’ di più all’ottimismo. Nel rilevamento di aprile l’inflazione attesa a 12 mesi scende al 4.1% dopo la fiammata al 5% di marzo; quella a 3 anni cala al 2.5% dal 2.9% precedente.

Foto di Squirrel_photos

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