Eurozona, inflazione torna a scendere nel mese di maggio

Nel mese di maggio l’inflazione nell’Eurozona è tornata a scendere, toccando il minimo dal febbraio del 2022. Il dato core rimane comunque sopra il 5% e ben distante dal target della BCE. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Germania, vendite al dettaglio in aumento ad Aprile. Dopo quattro mesi di calo consecutivi le vendite al dettaglio in Germania registrano un incremento su base mensile ad aprile. La variazione è dello 0.8%, due decimi sotto le attese del mercato, con incrementi sia tra gli acquisti di beni alimentari, sia tra quelli di beni non alimentari. Su base tendenziale la situazione rimane in negativo, con un -4.3% che è comunque migliore rispetto alle attese, ma rappresenta il 12° rilevamento consecutivo con il segno meno.

Eurozona, inflazione torna a scendere nel mese di maggio. Nel mese di maggio l’inflazione nell’area Euro è tornata a scendere. L’indice annuo dovrebbe fermarsi al 6.1%, il dato più basso dal febbraio del 2022, due decimi in meno delle attese. Oltre al calo della componente energia (-1.6% su base annua a maggio), si registrano significativi cali anche per i prezzi dei beni alimentari e rallenta di due decimi anche l’inflazione dei servizi. Il dato core scende al 5.3% dal 5.6% del mese precedente, un risultato migliore delle attese ma che lascia poco spazio di manovra alla banca centrale, considerando anche l’andamento del mercato del lavoro.

Eurozona, disoccupazione in calo ad aprile. Nel mese di aprile scorso il tasso di disoccupazione dell’area Euro è sceso al 6.5%, un decimo in meno del mese precedente e nuovo minimo storico per la statistica. I disoccupati nell’Eurozona sono poco più di 11 milioni, minimo storico dal 1995. Segnali di un mercato del lavoro assolutamente in salute e che potrebbe spingere sui salari creando nuovi grattacapi alla BCE.

Sondaggi PMI di maggio, conferme dal dato finale. Per la manifattura cinese il Caixin vede espansione. Le letture finali dei sondaggi PMI di maggio non portano sostanziali cambiamenti rispetto alla stima flash. Il dato più interessante arriva dal PMI Caixin che segnala un ritorno in zona espansione per la manifattura cinese nel mese di maggio, un dato in contrapposizione rispetto a quello diffuso ieri da NBS. Il sondaggio rivela una ripresa degli ordini, legata soprattutto alla domanda estera. Prosegue, invece, la debolezza della domanda interna e la spinta disinflazionistica.

USA, mercato del lavoro a maggio. Ancora numeri che continuano ad indicare uno stato di ottima salute per il mercato del lavoro statunitense. Il report ADP registra 232 mila nuovi posti di lavoro nel mese di maggio, contro i 170 mila delle attese. Il settore dell’ospitalità e del tempo libero ne mette a referto 208 mila in più. Sul fronte dei salari il report manda messaggi rassicuranti, la crescita dei salari (sia per chi cambia lavoro che per chi lo mantiene) rallenta ulteriormente nel mese di maggio. Sul fronte dei sussidi di disoccupazione i numeri della scorsa settimana confermano una situazione di stabilità: le nuove richieste di sussidi sono state 232 mila, 2 mila in più rispetto alla settimana precedente e leggermente sotto le attese del mercato. Poco mossi anche i sussidi continuativi passati da 1.789 milioni a 1.795 milioni, leggermente sotto le attese del mercato.

USA, sondaggio ISM manifattura a maggio. Settimo mese consecutivo in zona contrazione per il settore manifatturiero statunitense. L’indice ISM a maggio si ferma a 46.9 punti, un decimo in meno rispetto alle attese. Dal sondaggio emerge un quadro segnato dall’incertezza. In calo nuovi ordini, magazzino ed ordini arretrati, ma crescono produzione e occupazione. Le aziende sembrano oscillare tra la prudenza e l’aspettativa di un ritorno alla crescita nell’ultima parte dell’anno.

Foto di moerschy

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