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USA, gli investitori confidano nell’immobiliare

Un sondaggio condotto negli USA da Gallup ci dice che nel lungo periodo gli investitori ritengono l’immobiliare un ottimo affare, preferito all’oro ed alle azioni.

Nello scorso mese di marzo l’indice dei prezzi delle abitazioni negli USA, il Case-Shiller, ha registrato la prima variazione annua negativa dal 2012, risultato di un filotto di 11° mesi consecutivi di rallentamento. La politica monetaria restrittiva adottata da oltre un anno dalla FED sta facendosi sentire sul settore immobiliare, ma stando ai dati diffusi recentemente da Gallup per gli investitori USA il mattone rimane ancora il miglior investimento nel lungo periodo.

Il sondaggio, che fa parte dei Gallup Poll Social Series, è stato condotto ad inizio aprile scorso. I dati sono molto interessanti. Per il 34% degli intervistati il settore immobiliare è il miglior investimento nel lungo termine. Si tratta di una percentuale in calo rispetto all’anno scorso (45%), ma in linea con i risultati raccolti da sondaggio nell’ultimo decennio. Dopo l’impennata dei prezzi nel periodo della pandemia, il rialzo dei tassi di interesse ha raffreddato gli animi, ma la percezione del mattone come ottimo affare nel lungo periodo continua a rimanere elevata negli investitori USA, anche rispetto alle alternative.

Al secondo posto nelle preferenze degli intervistati si piazza l’oro che balza dal 15% del 2022 al 26% di quest’anno, superando azioni e fondi comuni di investimento; non accadeva dal 2013. Poco più di un americano su sei ritiene l’azionario il miglior asset nel lungo termine e si tratta del dato più basso mai rilevato dal sondaggio dal 2011 ad oggi. Su questi numeri pesa, paradossalmente si potrebbe dire, l’andamento delle azioni nell’ultimo anno e mezzo.

Poco attrattivi rimagono i bond, scelti dal 7% del campione, mentre i ripetuti scossoni nel mondo delle criptovalute hanno ridotto al 4% la percentuale di intervistati che ritiene la moneta digitale un investimento da lungo periodo. Una frenata considerevole dall’8% dello scorso anno e con un calo significativo anche nella fascia di età tra i 18 ed i 49 anni, la più entusiasta negli anni passati.

Foto di Stefan Schweihofer

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