Giappone, inflazione nel mese di dicembre ai massimi dal 1991

Nel mese di dicembre l’inflazione in Giappone tocca quota 4% e raggiunge i massimi dal 1991. In Gran Bretagna vendite al dettaglio in calo e consumatori ancora pessimisti. Questo ed altro nell’ultima K Briefing della settimana.

Giappone, inflazione nel mese di dicembre ai massimi dal 1991. Nel mese di dicembre l’inflazione giapponese sale al 4% su base annua, il livello più alto dal gennaio del 1991. I prezzi delle materie prime e la debolezza dello yen si fanno sentire un po’ su tutto il paniere, con l’indice core che tocca il massimo dal dicembre del 1981, sempre al 4% su base annua. Per il tredicesimo mese consecutivo la crescita dei prezzi al consumo si ritrova ben al di sopra del target della banca centrale (2%). Su base mensile la variazione a dicembre è stata dello 0.3%, la più bassa da settembre scorso. In settimana, e nelle ultime ore, la banca centrale ha confermato la sua politica monetaria espansiva, stimando che nel 2023 l’inflazione dovrebbe sostanzialmente dimezzarsi.

Gran Bretagna, vendite al dettaglio in netto calo a dicembre. Nel mese di dicembre le vendite al dettaglio in Gran Bretagna hanno registrato una flessione dell’1% rispetto al mese precedente, il doppio delle attese, secondo mese di calo consecutivo. In netto calo le vendite di beni non alimentari, diretta conseguenza del peso dell’inflazione sui portafogli delle famiglie inglesi. Ma a dicembre calano anche gli acquisti di beni alimentari, -0.3% rispetto al mese precedente. Per l’intero 2022 i volumi di vendite al dettaglio sono scesi del 3%, considerando che il dato non è corretto per l’inflazione, la frenata è piuttosto marcata.

Gran Bretagna, a gennaio consumatori ancora pessimisti. L’indice della fiducia dei consumatori elaborato per il Regno Unito dalla società GfK, registra nel mese di gennaio un peggioramento rispetto al mese precedente: -45 punti contro i -42 precedenti. Si tratta di una lettura peggiore delle attese, dove l’effetto inflazione mina soprattutto le aspettative sulla situazioni finanziaria delle famiglie inglesi oltre che la propensione agli acquisti.

Germania, terzo mese consecutivo di calo per i prezzi alla produzione. Nel mese di dicembre è proseguito il calo dell’indice PPI tedesco. I prezzi alla produzione hanno registrato un -0.3% su base mensile, terzo mese consecutivo con il segno meno, anche se la riduzione è la più bassa registrata da ottobre scorso. Su base annua la variazione dell’indice PPI si ferma al 21.6%, in calo rispetto al mese precedente ma sopra le attese del mercato. Si tratta del valore più basso dal novembre del 2021, a segnalare un probabile scollinamento.

USA, vendite di case esistenti ancora in calo a dicembre. Nel mese di dicembre le vendite di case esistenti negli USA sono calate per l’11° mese consecutivo. Per trovare una serie di segni meno così lunga occorre tornare agli anni 90 dello scorso secolo. Da un lato un’offerta che si restringe e dall’altro i tassi di interesse applicati sui mutui continuano ad indebolire la domanda immobiliare statunitense.

Foto di Masashi Wakui

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