Giappone, inflazione scende ancora nel mese di gennaio

Nel mese di gennaio l’inflazione in Giappone scende sui minimi dal marzo del 2022. In calo anche la componente core. Negli USA ordinativi industriali peggio delle attese (causa settore trasporti) e fiducia consumatori in frenata. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Giappone, inflazione scende ancora nel mese di gennaio. Nel mese di gennaio l’inflazione giapponese è scesa al 2.2% su base annua, terzo rilevamento in calo consecutivo e minimo dal marzo del 2022. In calo sia le componenti più volatili (alimentare ai minimi da 16 mesi e carburanti in calo per il 12° mese consecutivo), sia la componente core. Quest’ultima si ferma al 2% su base annua, minimo da 22 mesi a questa parte. Su base mensile l’indice dei prezzi al consumo rimane invariato rispetto al mese precedente.

Germania, lieve miglioramento in febbraio per la fiducia dei consumatori. Nel mese di febbraio la fiducia dei consumatori tedeschi è leggermente risalita. L’indicatore curato da GfK sale a -29 punti dal -26.6 del mese precedente, in linea con le attese del mercato. Poco mossa la propensione al consumo, mentre sale l’aspettativa di reddito (massimo a due anni) e la propensione al risparmio (massimo dal giugno del 2008). In altri termini sembra esserci un po’ di fiducia nel futuro prossimo dell’economia tedesca ma la difficile situazione attuale induce a risparmiare riducendo gli acquisti.

Eurozona, prestiti a settore privato in aumento a gennaio. Nel mese di gennaio i prestiti verso imprese sono saliti dello 0.2% su base annua, in rallentamento rispetto a mese di dicembre. Anche i prestiti verso le famiglie hanno visto un incremento nel primo mese del 2024: +0.3% contro attese di +0.4% e minimo dal marzo del 2015. Nel complesso la massa di prestiti verso il settore privato è salita dello 0.4% a gennaio, bissando il risultato di dicembre. La massa monetaria M3 è salita dello 0.1% contro il +0.3% delle attese e sullo stesso ritmo di dicembre scorso.

USA, ordini di beni durevoli a gennaio. Secondo mese di calo consecutivo per gli ordini all’industria statunitense. Nel mese di gennaio la variazione è stata del -6.3%, peggio delle attese e peggior risultato dall’aprile del 2020. Ancora una volta è il settore dei trasporti a trainare in rosso il dato. Al netto di questa componente la variazione è del -0.3%. Escludendo difesa e aerei, indicatore della propensione all’investimento delle aziende, la variazione è positiva dello 0.1% (in calo rispetto allo 0.6% di dicembre).

USA, prezzi delle abitazioni a dicembre. A dicembre l’indice Case-Shiller ha registrato una variazione negativa dello 0.2% su base mensile, si tratta del secondo segno meno consecutivo e della peggior variazione dall’inizio del 2023. Sul tendenziale il 2023 si chiude con una variazione positiva superiore alla media storica degli ultimi 35 anni, con dicembre che registra un +6.1%, sesto mese consecutivo con il segno più e miglior variazione dal novembre del 2022.

USA, fiducia dei consumatori a febbraio. Dopo tre mesi consecutivi di crescita, l’indice della fiducia dei consumatori USA elaborato da CB registra una frenata nel mese di febbraio. L’indicatore scende a 106.7 punti e diminuiscono entrambe le componenti: quella relativa alla situazione attuale e quella sulle aspettative (sotto la soglia degli 80 punti, valore statisticamente collegato all’arrivo di periodi di recessione). A turbare i sogni delle famiglie statunitensi è ancora l’inflazione, in particolare i prezzi di cibo e gas. Ma emerge qualche preoccupazione anche per il mercato del lavoro e per la situazione politica interna.

Foto di Masashi Wakui

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