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I primi, timidi, tentativi di outlook per il 2021

Quando mancano ormai meno di dieci settimane alla fine di questo “tormentato” 2020, le banche d’affari cominciano a sfornare i primi, timidi, tentativi di outlook per il 2021.

Come inizierà il 2021? Mai come quest’anno sarà complicato, complicatissimo provare a redigere un outlook per il prossimo anno. La variabile, con la V maiuscola, rimane la pandemia di covid-19. Incrociando le dita possiamo sbilanciarci nel dire che sicuramente avremo uno o più vaccini autorizzati, ma le incognite sulla capacità produttiva, sulla distribuzione e sulla durata della protezione fornita rimangono sul tavolo e solo il tempo le potrà rimuovere.

Dalle banche d’affari cominciano comunque ad arrivare i primi, timidi, tentativi di outlook per il 2021 ed oggi ne segnaliamo due. Uno, a firma Andrew Sheets, è di Morgan Stanley. Il secondo, redatto dal team di Robert Buckland, è di Citi Group.

Per entrambe le analisi – contenute in due note diffuse dai principali giornali economici nei giorni scorsi – il prossimo anno dovrebbe vedere il mercato azionario protagonista, situazione a cui farebbe da contraltare un robusto rialzo del rendimento dei treasury americani. Per Morgan Stanley negli USA è ancora possibile una sorta di ripresa a V, spinta dall’arrivo dei vaccini anti-covid e da una politica (monetaria e fiscale) accomodante. Tutto ciò farebbe il gioco del mercato azionario e di quello del credito. Da qui il primo “suggerimento”: sovrappeso su azionario e obbligazionario corporate, sottopeso per Treasury e liquidità, con una indicazione sell per il dollaro.

Per Citi Group sul mercato azionario dovrebbe continuare quella rotazione da azioni growth ad azioni value intravisto nelle ultime settimane, un movimento che verrebbe alimentato dalla vendita dei treasury statunitensi. Secondo il team di Robert Buckland ci sarebbe da attendersi una particolare brillantezza da parte del comparto azionario inglese, potenzialmente in grado di fare meglio di quello statunitense. Dal team di CitiGroup indicazioni di sovrappeso anche per l’azionario austrialiano, mentre da sottopesare sarebbero anche i mercati azionari emergenti.

Non mancano i caveat e non potrebbe essere altrimenti. Una seconda ondata di covid-19 persistente ed un ritardo nei tempi di produzione e distribuzione di un vaccino potrebbero variare di molto lo scenario. Inoltre occorrerà capire l’entità, la distribuzione e gli effetti dei guasti al sistema economico provocati dalla pandemia, e quanto questi potranno rallentare la ripresa economica.

Foto di Gerd Altmann

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