L’American Association of Individuals Investors cura dal 1987 un sondaggio settimanale fra i suoi associati. Un buon sistema per testare l’umore degli investitori, specie sull’azionario.
Con l’AAII Investor Sentiment Survey si chiede agli intervistati di esprimersi circa l’andamento del mercato azionario nel semestre successivo. Il campione viene così suddiviso in ottimisti (bullish), neutrali e pessimisti (bearish).
Cosa ci dice l’AAII Investor Sentiment oggi? I dati del 27 marzo disegnano una platea di investitori che per il 39% prevede scarsi movimenti nei prossimi sei mesi (neutrali). Al 33% troviamo gli ottimisti mentre chi si aspetta un arretramento dei corsi azionari rappresenta il 27% del totale degli intervistati.
Confrontando i dati con le medie storiche si nota come la percentuale di ottimisti e di pessimisti si collochi sotto il dato medio, mentre chi si attende un mercato neutrale è nettamente sopra alla media storica (39% contro 31%). Analizzando l’andamento settimanale si evidenzia come i pessimisti siano in crescita (con gli ottimisti scesi di 4 punti percentuali in una settimana) e la percentuale dei neutrali si mantenga stabilmente sopra la media storica (è accaduto per 10 delle ultime 12 settimane di rilevazione).
Cautela. Questa sembra essere la parola chiave per gli investitori americani. A livello globale si è invece innescata una robusta flight to quality che, come conseguenza, ha spinto all’insù i prezzi dei titoli di stato più sicuri. Basti pensare che, da ottobre ad oggi, i rendimento dei T-Bond a 10 anni è passato dal 3,20% al 2,60%. Nello stesso periodo i titoli governativi a tripla A dell’eurozona hanno segnato una riduzione del rendimento di oltre 20 punti base.