Mercoledì scorso la banca centrale statunitense ha messo fine a settimane di dibattito sulla dimensione del fatidico primo taglio dei tassi dopo l’ondata inflazionistica post covid. Il board ha scelto di puntare su una riduzione di 50 punti base per mettere in sicurezza il mercato del lavoro ed assicurare all’economia americana quella soft landing che da sempre è stata l’obiettivo della FED in questa lunga traversata inflattiva.
Una mossa decisamente aggressiva, presa addirittura non all’unanimità, che per qualche ora ha interrogato gli analisti sulle sue motivazioni: inflazione meglio del previsto o mercato del lavoro/economia peggiore di quanto appaia nei dati? Qualcuno è andato anche a rifarsi un po’ il calcolo del tasso di interesse ottimale alla luce degli attuali dati macro seguendo la famosa regola di Taylor, scoprendo che in linea di massima quei 50 punti base erano proprio quello che serviva per arrivare al 4.8% “ideale”.
Insomma, la scelta di Powell e della maggioranza del board pare corretta e rimette la FED in carreggiata con gli altri istituti centrali in quel processo di aggiustamento dei tassi sulla base all’andamento dei dati macro.
A risultare molto più interessante è la nuova versione del dot-plot. Nello schema sull’andamento stimato dei tassi nel prossimo triennio si nota come la maggioranza del board si aspetti un taglio di un punto percentuale nel 2025 rispetto al livello attuale e solo piccoli aggiustamenti marginali nel biennio successivo. Cosa ancora più interessante è che il tasso neutrale, quello che non incide né sull’occupazione, né sull’inflazione è visto attorno al 3%, praticamente mezzo punto percentuale in più rispetto ai livelli dell’immediato pre-pandemia.
In pratica il dot plot ci dice che il ciclo al ribasso dei tassi potrebbe essere molto più corto rispetto a quello al rialzo, dato che la strada da percorrere verso il tasso neutrale è poco più lunga di un punto e mezzo percentuale. Dal punto di vista operativo, questo significherebbe – dati macro permettendo – che ci si potrebbe attendere un solo ulteriore taglio dei tassi da qui a dicembre.
Foto di Gerd Altmann