Dopo otto anni i tassi di interesse in Giappone non sono più negativi

Dopo otto anni i tassi di interesse in Giappone non sono più negativi, la banca centrale del Giappone decide di alzarli per la prima volta dal 2007 su crescita inflazione e salari. Parola fine anche per lo yield curve control. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Dopo otto anni i tassi di interesse in Giappone non sono più negativi. La banca centrale giapponese abbandona dopo otto anni la sua politica di tassi negativi e alza il riferimento a breve termine all’intervallo 0-0.1%, in linea con le attese del mercato. Si tratta del primo rialzo dal 2007 ed è la diretta conseguenza dei recenti movimenti di inflazione e salari. La prima è salita sopra il target del 2%, mentre i secondi aumenteranno nel settore industriale del 5.28% secondo gli ultimi accordi sindacali; il maggior rialzo da oltre tre anni. La decisione odierna è accompagnata dalla fine dello yield curve control sui titoli a 10 anni e dalla riduzione degli acquisti di etf e bond non governativi.

Australia, tassi invariati a marzo. Come da attese la RBA lascia i tassi invariati nella riunione di marzo, con il riferimento al 4.35%. La decisione è motivata dall’andamento non troppo brillante della crescita economica e da un’inflazione che prosegue nel suo trend discendente (anche se i prezzi dei servizi continuano ad essere sostenuti). Per intervenire, aggiunge il board, servono ulteriori elementi che confermino un ritorno dell’inflazione su un percorso di sostenibilità.

Eurozona, salari in crescita ma a ritmo più blando. Nel quarto trimestre del 2023 il costo del lavoro nell’Eurozona è salito del 3.4% su base annua, con i salari saliti del 3.1% (contro il 5.2% del trimestre precedente). Si tratta del minor incremento dal terzo trimestre del 2022 con percentuali oltre il 4% in settori come quello delle costruzioni, dei servizi e dell’industria. Numeri che sembrano far intuire una riduzione della pressione sui salari (elemento che toglierebbe dubbi alla BCE sulle prossime mosse) ma che necessitano evidentemente di conferme (tre settori ancora sopra il 4%).

Germania, indice Zew migliora per l’ottavo mese consecutivo. Ottavo mese di crescita consecutivo e quinto in territorio positivo per l’indice Zew in Germania. L’indice della fiducia degli investitori sale a 31.7 punti, meglio delle attese e massimo dal febbraio del 2022. Se da un lato la percezione della condizione attuale rimane negativa, l’aspettativa di un ribasso dei tassi di interesse unita alle sempre più convincenti prove di disinflazione trainano l’outlook degli analisti sui prossimi sei mesi. Considerazioni simili anche per il sondaggio dedicato all’Eurozona.

Canada, inflazione scende ancora nel mese di febbraio. Nel mese di febbraio l’inflazione canadese è scesa al 2.8%, minimo dal giugno del 2023 ed molto meglio delle attese (+3.1%). Il tasso core scende al 2.1% dal 2.4% di gennaio, mentre l’indice Trimmed Mean si ferma al 3.2% dal 3.4% del mese precedente. Numeri che rafforzano le ipotesi di un taglio dei tassi di interesse nella seconda metà dell’anno.

USA, nuovi cantieri residenziali tornano a salire in febbraio. A febbraio i nuovi cantieri residenziali negli USA sono saliti del 10.4% rispetto al mese precedente, massimo dal maggio del 2023 ed in controtendenza rispetto al pesante -12.3% di gennaio. A spingere il dato lo scarso stock di case esistenti in vendita ed una prospettiva di riduzione dei tassi di interesse che ha risvegliato la domanda. Il trend potrebbe proseguire anche a marzo, visto che i permessi edilizi sono saliti a febbraio dell’1.9% toccando i massimi di agosto scorso.

Foto di Maccabee

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