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Cina, i prezzi al consumo tornano a salire

Anche grazie alle celebrazioni del capodanno, in Cina tornano a salire i prezzi al consumo. L’inflazione sale al +0.7% dopo quattro mesi consecutivi con il segno meno. In Giappone rivisto al rialzo il dato sul PIL 4° trimestre 2024: evitata la recessione tecnica. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.

Cina, i prezzi al consumo tornano a salire. Nel mese di febbraio i prezzi al consumo in Cina sono tornati a salire. Per la prima volta dall’agosto scorso la variazione dell’indice CPI è positiva e supera ampiamente le attese del mercato. Su base annua l’inflazione sale al +0.7%, con il dato core che sale dell’1.2% (massimo dal gennaio del 2022). Su base mensile si registra il terzo mese consecutivo di crescita con un +1% che è anche la massima variazione mensile dal gennaio del 2021. Niente cambio di rotta, invece, per i prezzi alla produzione. Nel mese di febbraio l’indice PPI è sceso del 2.7% su base annua, due decimi peggio delle attese e 17° mese consecutivo di deflazione.

Giappone, niente recessione tecnica a fine 2024. Il Giappone evita la recessione tecnica. Questo il responso della revisione del dato sulla crescita economica nell’ultimo trimestre dell’anno scorso. Su base annualizzata il PIL ha registrato un +0.8% contro il -0.1% della stima iniziale. A favorire il ritorno in positivo una revisione al rialzo degli investimenti e delle esportazioni nette. Sul fronte dei consumi interni, invece, la situazione rimane negativa, anzi peggiora: -0.3% contro il -0.2% della stima iniziale, terzo trimestre in rosso consecutivo. Registrano una flessione superiore alla stima preliminare anche la spesa pubblica e gli investimenti pubblici.

USA, aspettative di inflazione dei consumatori. Nel mese di febbraio rimangono stabili le aspettative di inflazione a breve termine dei consumatori statunitensi. Secondo il sondaggio condotto dalla Fed di New York l’inflazione attesa a 12 mesi si conferma al 3%, mentre quella a medio termine sale al 2.7% dal 2.4%. Quella a 5 anni sale al 2.9% dal 2.5%. Dal sondaggio emerge che anche l’aspettativa sull’aumento dei redditi rimane stabile al 2.8%.

Foto di moerschy

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