Domanda di oro, nel 2023 ancora banche centrali protagoniste

Com’è stato il 2023 per l’oro? Per molti versi una continuazione dei trend emersi l’anno precedente, come racconta l’ultima edizione del Gold Demand Trends curato dal World Gold Council.

Nel 2023 la domanda di oro passata nei mercati regolamentati è scesa di cinque punti percentuali rispetto al 2022, ma considerando anche le transazioni OTC la quantità totale di oro richiesto ha toccato un nuovo record storico, pari a 4.899 tonnellate. Questo è il primo dato che si ricava dalla lettura del consueto Gold Demand Trends pubblicato nei giorni scorsi dal World Gold Council. L’altro elemento che emerge dalla ricerca è che i trend delineatesi nel 2022 sono continuati anche nell’anno successivo ed in particolare due: la forte domanda da parte delle banche centrali; la progressiva riduzione di lingotti detenuti via ETF.

Partiamo dal primo punto, la richiesta di oro da parte delle banche centrali. Nel 2023 la domanda complessiva proveniente dagli istituti centrali è stata di 1.037 tonnellate di lingotti, il 4% in meno rispetto al 2022 ma sempre su livelli che il report definisce da record. L’andamento dei trimestri, però, evidenzia una vistosa frenata negli ultimi tre mesi dell’anno scorso, con la domanda da parte delle banche centrali quasi dimezzata rispetto allo stesso periodo del 2022.

Non sembra incepparsi, invece, il trend che vede un progressivo calo di investimenti negli ETF con sottostante l’oro. Anche nel 2023 si è registrato una differenza negativa tra generazione di nuove quote e disinvestimenti: -244 tonnellate contro le -109 tonnellate del 2022. E la domanda si è particolarmente indebolita sui mercati europei.

Nel complesso gli investimenti in lingotti e monete d’oro sono scesi del 3.3% su base annua con differenze piuttosto marcate tra mercati occidentali e quelli orientali (i rialzi di questi ultimi non sono però riusciti a controbilanciare i ribassi dei primi).

Regge il settore della gioielleria, spinto anche da una robusta ripresa della domanda cinese. Un segnale importante, visti anche i prezzi raggiunti dall’oro nel 2023 (+8% rispetto al 2022 in media). Numeri che si riflettono anche sul settore estrattivo e soprattutto su quello del riciclo. Se il primo ha visto un incremento della produzione dell’1% su base annua (lontano dai picchi raggiunti nel 2018), il secondo ha fatto registrare un incremento del 9%.

Foto di Linda Hamilton

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