Eurozona, evitata recessione tecnica nel quarto trimestre

L’Eurozona evita la recessione tecnica nel quarto trimestre ma i dati rimangono critici. La Germania ha chiuso il 2023 con il segno meno dopo due trimestri di stallo (recessione tecnica sul dato tendenziale). Italia e Spagna meglio delle attese. IFM rivede le stime di crescita al rialzo grazie a USA e politica stimoli in Cina. Questo e tanto altro nella ricca K Briefing di oggi.

Australia, male vendite al dettaglio in dicembre. Fine anno con il segno meno per le vendite al dettaglio in Australia. Nel mese di dicembre la variazione su base mensile è stata del -2.7%, peggior risultato dall’agosto del 2020 e quasi due punti oltre le attese del mercato. Su base annua la crescita è stata dello 0.8%, il minimo dall’agosto del 2021. Riduzione dei consumi che ha molto a che fare con l’inflazione. I prezzi in salita, infatti, hanno fatto anticipare lo shopping natalizio alle famiglie aussie, spostandolo nel periodo degli sconti di fine novembre.

Eurozona, evitata recessione tecnica nel quarto trimestre. L’Eurozona evita la recessione tecnica nel quarto trimestre del 2023, ma la situazione rimane molto delicata con la crescita del PIL a zero negli ultimi tre mesi dello scorso anno. Ad evitare il segno meno hanno contribuito i risultati delle piccole economie dell’area e la tenuta di Spagna ed Italia. La Francia registra crescita zero, mentre la Germania scivola a -0.3% dopo due trimestri chiusi in stallo (e ombre lunghissime sul primo trimestre 2024). Su base annua l’Eurozona mette a referto un +0.1% contro attese di crescita nulla. Per la Germania recessione tecnica sul tendenziale con il quarto trimestre 2023 in contrazione dello 0.2% dopo il -0.3% del periodo precedente.

Eurozona, fiducia operatori economici a gennaio. Sostanzialmente stabile la fiducia degli operatori economici nell’area Euro nel mese di gennaio. L’indice elaborato dalla Commissione Europea scende a 96.2 dal 96.3 del mese precedente. In calo la fiducia dei consumatori, del settore retail e delle costruzioni, mentre recuperano terreno quella dell’industria e del settore servizi. Interessanti i dati sui prezzi che segnalano un rialzo delle aspettative di inflazione da parte dei consumatori e sui prezzi di vendita da parte delle imprese.

IFM, crescita 2024 rivista la rialzo. L’FMI rivede al rialzo le stime di crescita per il 2024. Grazie alla resilienza dell’economia statunitense (soft landing molto probabile anche se rimangono margini di incertezza) e alla politica di stimoli fiscali di Pechino. Male, invece, l’Eurozona (-0.3% rispetto alla stima precedente, al +0.9%) dove tra le grandi economie si salva solo l’Italia (stima confermata allo 0.7% e rivista al rialzo dello 0.1% per il 2025). Nel complesso l’economia mondiale dovrebbe crescere del 3.1% nel 2024, due decimi meglio della stima autunnale. L’inflazione è vista scendere ad un ritmo un po’ più veloce.

USA, prezzi delle abitazioni nel mese di novembre. Prezzi delle abitazioni in calo nel mese di novembre nelle 20 principali città statunitensi. L’indice Case Shiller registra la prima variazione negativa dal gennaio dello scorso anno, settimo mese consecutivo di rallentamento. Su base tendenziale, invece, il trend è per una risalita dei prezzi con un +5.4% a novembre 2023 contro il +4.9% di ottobre.

USA, offerte di lavoro nel mese di dicembre 2023. Le offerte di lavoro negli USA sono salite per il secondo mese consecutivo a dicembre. Da 8.925 milioni a 9.026 milioni, massimo a tre mesi e sopra le attese del mercato. L’altra faccia della medaglia sono i licenziamenti volontari che calano per il terzo mese consecutivo e toccano il minimo dal gennaio del 2021. Il tasso di uscita rimane al 2.2%, livello più basso dal settembre del 2020. In altre parole l’economia è vivace e crea posti di lavoro ma le opzioni per chi si licenzia sono calate.

USA, fiducia consumatori a gennaio. Migliora nel mese di gennaio la fiducia dei consumatori statunitensi. L’indice elaborato da CB sale a 114.8 punti, leggermente sotto le attese ma terzo mese di rialzo consecutivo e massimo dal dicembre del 2021. Migliora sia la percezione della situazione attuale, sia la componente delle aspettative per i prossimi mesi. Anche sul fronte dell’inflazione i consumatori sembrano più ottimisti: l’inflazione attesa a 12 mesi scende al 5.2%, minimo dal marzo del 2020.

Foto di Simon

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