Aumentare le tasse fa scappare i ricchi solo se la qualità di vita di un paese non è attrattiva. Se l’offerta di servizi, l’ambiente culturale e quello economico sono stimolanti i costi dell’espatrio superano i benefici. Lo studio della London School of Economics tra i “super ricchi” inglesi.
Quante volte abbiamo sentito dire che la conseguenza di un aumento delle tasse è solo quello di rendere meno attrattivo un paese e di far scappare i patrimoni verso l’estero? Si tratta di un’affermazione che ha al suo interno tracce di verità, ma forse, ad un’analisi più attenta, la capacità attrattiva di un paese si misura anche in altri modi.
A suggerirci questa riflessione è il recente studio realizzato dalla prestigiosa London School of Economics, un sondaggio realizzato tra l’1% della popolazione britannica più ricca per capire la reazione dei grandi patrimoni a un innalzamento della pressione fiscale. Ebbene, nessuno degli intervistati ha incluso l’espatrio tra le possibili contromosse ad una tassazione più elevato. Nel motivare questo atteggiamento, il campione di 35 “super ricchi” britannici, di ogni convinzione politica, cita la qualità del sistema privato scolastico inglese e la cultura come otttime ragioni per rimanere. I paradisi fiscali vengono considerati “noiosi” e culturalmente limitanti, e non sono secondari gli effetti sulla reputazione di un atteggiamento da “prendi i soldi e scappa”.
Si potrà facilmente obiettare che non è proprio estremamente necessario trasferirsi armi e bagagli all’estero per evitare un salasso fiscale, ma il punto che lo studio della London School of Economics voleva evidenziare è forse un altro. Che la parola tasse deve sempre ed inevitabilmente far rima con servizi, sia che le si alzi, sia che le si abbassi. Un paese con tassazione limitata ma senza servizi adeguati, vita culturale attiva e capacità di innovazione rimane un “noioso” paradiso fiscale.
Victoria Gronwald, ricercatrice dellla LSE, chiosa in maniera perfetta: “I politici dovrebbero pensare di più a come rendere il Regno Unito attraente per chi percepisce redditi elevati e per i detentori di ricchezza in termini di qualità generale della vita e di salute, istruzione e infrastrutture culturali, piuttosto che perdere importanti entrate pubbliche proteggendoli da tasse nuove o più elevate“.
Una riflessione che vale a tutte le latitudini.
Foto di Annette