Il 2023 si chiude con il segno meno per la Germania, con il PIL che cede lo 0.3% rispetto al 2022. Notizie negative anche dalla produzione industriale dell’Eurozona che è calata a novembre scorso per il terzo mese consecutivo. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.
Germania, 2023 con il segno meno per il PIL. Nel 2023 appena concluso l’economia tedesca ha registrato una flessione del PIl pari allo 0.3% su base annua, in controtendenza rispetto al biennio 2021-2022. I tassi di interesse e l’inflazione hanno colpito duramente la domanda, mentre la produzione ha risentito della situazione economica globale (esportazioni nette negative). La manifattura lascia sul terreno lo 0.4% di produzione, mentre l’intero comparto industriale flette del 2% rispetto al 2022. Rosso profondo sul fronte della domanda e degli investimenti: i consumi privati cedono lo 0.8%, gli investimenti lo 0.3%. In netto calo anche la spesa pubblica che registra una variazione annua del -1.3%. Su base congiunturaleil quarto trimestre si chiude a -0.3%, ma la Germania evita la recessione tecnica grazie alla revisione al rialzo del dato sul terzo trimestre (da -0.1% a 0). La sostanza, però, non cambia: continua il periodo di grossa sofferenza per la principale economia dell’area Euro.
Eurozona, a novembre produzione industriale con il segno meno. Nel mese di novembre del 2023 la produzione industriale dell’area Euro è calata dello 0.3%, in linea con le attese ed in rosso per il terzo mese consecutivo. Si tratta di un dato che allunga l’ombra di una recessione tecnica per l’area nel quarto trimestre 2023. Male anche il dato tendenziale che per novembre scende al -6.8%, peggio delle attese e nono mese consecutivo in contrazione.
Cina, prosegue l’azione di supporto all’economia della banca centrale. La banca centrale cinese ha lanciato un nuovo prestito al sistema bancario da 995 trilioni di yuan mantenendo il tasso ad un anno al 2.5%. Il bilancio per gennaio, tra nuove emissioni e prestiti in scadenza, è di una iniezione netta di liquidità nel sistema pari a 216 miliardi di yuan. Emessi anche 89 milioni di yuan di reverse repo a 7 giorni al tasso dell’1.8%. Evidente la necessità di mantenere alta la liquidità disponibile per gli istituti bancari, in parte per stimolare la domanda interna.
Foto di Felix Mittermeier