Anche BCE e BoE lasciano tassi invariati

Anche la BCE e la BoE scelgono di lasciare i tassi invariati nell’ultima riunione del 2023. Entrambi gli istituti segnalano la necessità di mantenere una politica monetaria restrittiva per un tempo prolungato. Questo ed altro nella K Briefing di oggi.

Australia, mercato del lavoro a novembre. Nel mese di novembre il tasso di partecipazione al mercato del lavoro australiano è salito al 67.2% dal 67% del mese precedente. Questa maggior partecipazione si è trasformata in un aumento degli occupati (+61.5mila, meglio delle attese) e del tasso di disoccupazione (3.9%, massimo dal maggio del 2022 e sopra le attese del mercato). I contratti a tempo indeterminato sono saliti di 57 mila unità, mentri quelli part time sono cresciuti di 4 mila unità.

Gran Bretagna, banca centrale lascia tassi invariati. Nell’ultima riunione del 2023 la banca centrale inglese lascia i tassi invariati al 5.25% (massimo a 15 anni). Il voto non è stato unanime, con tre membri del board che auspicavano un ulteriore aumento vista la persistenza dell’inflazione ed un mercato del lavoro ancora particolarmente brillante. L’istituto ha comunque confermato la necessità di una permanenza su livelli di tassi elevati prolungata nel tempo, anche se gli investitori stanno già scommettendo su un primo ribasso a giugno del 2024.

Eurozona, banca centrale lascia tassi invariati e accelera rientro PEPP. La BCE si accoda alle decisioni di FED e BOE e lascia invariati i tassi di interesse al 4.5%. Allo stesso tempo l’istututo segnala la volontà di accelerare sul rientro del PEPP, il piano di aiuti pandemico, sospendendo il reinvestimento dei titoli in scadenza dal 30 giugno prossimo e procedendo poi alla sua riduzione con un ritmo di 7.5 miliardi di euro al mese. La BCE vede l’inflazione scendere al 2.7% del 2024, con il tasso core al 2.7% l’anno prossimo ed al 2.1% solo nel 2026.

USA, vendite al dettaglio tornano a crescere in novembre. Nel mese di novembre le vendite al dettaglio negli USA sono tornate a salire dopo il segno meno del mese precedente. La variazione è stata del +0.3%, molto meglio delle attese (-0.1%) e con la componente core che sale al +0.4%. Sembrano dati incoraggianti per quel che riguarda le spese collegate alle feste di fine anno, con incrementi sia per le vendite di generi alimentari, sia per quel che riguarda abbigliamento e arredamento.

USA, mercato del lavoro. Numeri stabili per quel che riguarda le richieste di sussidi di disoccupazione. La scorsa settimana le nuove richieste sono state 202mila, sotto le attese ed in calo rispetto alla settimana precedente. In salita, ma meno delle attese, le richieste di sussidi continuativi che toccano quota 1.876 milioni.

Foto di Bruno

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.