Stress test per le banche europee, il sistema è solido

Sono stati pubblicati nei giorni scorsi i risultati dell’ultima tornata di stress test per le banche europee. I risultati sono incoraggianti anche se l’EBA continua a predicare prudenza.

Fino a qualche anno fa l’appuntamento con gli stress test per le banche europee era cerchiato di rosso sui calendari dei desk operativi. Oggi il consueto “esame” a cui la EBA (l’ente di vigilanza europeo sulle banche) sottopone 70 tra le più importanti banche dell’area Euro ha perso appeal “giornalistico” ma rimane un punto fondamentale per capire lo stato di salute del sistema finanziario della regione.

Iniziamo subito col dire che gli esami sono andati piuttosto bene e che sul risultato non hanno mancato certo di influire i guadagni derivanti dall’aumento dei tassi di interesse e bilanci in generale molto solidi. Nella simulazione con il peggior scenario possibile (recessione globale con un PIL al -6% in tre anni) i 70 istituti hanno registrato una perdita media sul CET1 (il principale indicatore di solidità delle banche) pari al 10.4%. Una percetuale che si riduce al 4.59% con ipotesi di condizioni meno proibitive. Anche di fronte ad una perdita media (combinazione dei risultati dei diversi scenari) di 496 miliardi di euro il sistema bancario europeo rimarrebbe sufficientemente capitalizzato per continuare la sua attività di sostegno all’economia reale.

Si tratta di risultati migliori rispetto a quelli ottenuti un anno fa, ancora più positivi se si considera che le banche scrutinate nel 2022 erano meno di quelle sottoposte ad esame quest’anno. Per la prima volta, inoltre, sono state poste sotto la lente d’ingrandimento dell’EBA anche le succursali europee della grandi banche statunitensi. I risultati per quest’ultime non sono lusinghieri se è vero che negli stress test hanno ottenuto perdite superiori rispetto agli istituti europei.

Nel complesso le grandi banche dell’area hanno registrato miglioramenti rispetto all’anno scorso, con qualche eccezione. Due istituti sono risultati in una situazione di “minor shortfall” dei propri requisiti di capitale, mentre per una banca è scattato l’allarme “major shortfall”. Tutti casi , per così dire, “falsi positivi” se si prendono in considerazione i nuovi requisiti che entreranno in vigore da quest’anno e che tengono in considerazione la nuova situazione macroeconomica.

Foto di Bruno

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