Cina, inflazione scende. Gran Bretagna, inflazione sale

In Cina l’inflazione scende anche nel mese di gennaio, scivolando ai minimi da settembre scorso. In Gran Bretagna i prezzi al consumo continuano a salire e mettono pressione alla BoE. Questo ed altro nella K Briefing di metà settimana.

Cina, inflazione scende ancora. Nel mese di gennaio l’inflazione cinese è scivolata ai minimi da settembre 2021, registrando il secondo mese di calo consecutivo. Su base annua la variazione dei prezzi al consumo si ferma a +0.9%, un decimo sotto le attese. Su base mensile torna il segno più: +0.4% contro il -0.7% del mese scorso. Rallentano anche i prezzi alla produzione: nel mese di gennaio l’indice PPI registra un +9.1% su base annua, il valore più basso dal luglio scorso, terzo mese di calo consecutivo grazie soprattutto alle misure introdotte dal governo centrale per calmierare i costi di energia e materie prime.

Gran Bretagna, inflazione sale anche a gennaio. Nel mese di gennaio l’inflazione in Gran Bretagna ha toccato quota +5.5% su base annua. Si tratta del quarto mese consecutivo in rialzo, livello più alto dal marzo del 1992 ed un decimo sopra le attese del mercato. Su base mensile, però, si registra il primo calo da un anno a questa parte: -0.1%, un decimo in meno di quanto atteso. Il dato core si issa al +4.4% su base annua, il valore più alto dal 1997. Ora la parola torna alla BoE. In aggiunta va segnalato il riaccelerare dei prezzi alla produzione. Nel mese di gennaio l’indice PPI è salito dello 0.9% su base mensile, 17° mese consecutivo di rialzo.

Eurozona, produzione industriale sopra attese in dicembre. Nel mese di dicembre la produzione industriale dell’Eurozona ha continuato a crescere. Dopo il +2.4% di novembre, l’output industriale è cresciuto dell’1.2% nell’ultimo mese dell’anno. Meglio delle attese (+0.3%) e secondo miglior risultato dal gennaio del 2021. Su base annua torna il segno più: +1.6% contro il -0.5% atteso dai mercati.

Canada, inflazione nel mese di gennaio. Inizio d’anno in accelerazione anche per l’inflazione canadese. L’indice CPI sale al 5.1% su base annua, statisticamente il più alto valore dal 1991, ben tre decimi sopra le attese. Il tasso core perde tre decimi rispetto a dicembre e si ferma a +3.5%, comunque ben al di sopra del 2%. Su base mensile l’inflazione nel mese di gennaio è salita dello 0.9%, tre decimi sopra le attese e ribaltando il -0.1% del mese precedente.

Usa, vendite al dettaglio in gennaio. Risultato migliore delle attese per le vendite al dettaglio statunitensi nel mese di gennaio: +3.8% su base mensile, 1,8 punti in più di quanto si attendeva il mercato e ritorno in positivo dopo il deludente mese di dicembre. Si tratta inoltre del miglior risultato dal marzo del 2021.

USA, prezzi delle importazioni in gennaio. Niente buone notizie sul fronte dei prezzi delle importazioni. A gennaio tornano a salire con forza: +2% su base mensile, il maggior rialzo dall’aprile del 2011. Crescono sfiorando il 10% i prezzi dei beni petroliferi, ma anche tra i non petroliferi si registra un rialzo record: +1.4% rispetto a dicembre. Un rialzo generalizzato che non potrà non trasformarsi in altro materiale da studiare per la FED.

USA, produzione industriale di gennaio. La produzione industriale statunitense cresce più delle attese nel mese di gennaio. L’output è salito dell’1.4% rispetto al mese precedente, miglior dato da ottobre ed un punto sopra le attese. L’utilizzo della capacità produttiva sale di un punto, al 77.6%, livello che rimane quasi due punti percentuali sotto alla media storica.

Foto di michaelmags

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