UE, edilizia fondamentale per l’obiettivo emissioni zero nel 2050

Uno studio del Buildings Performance Institute Europe rilancia l’importanza dell’edilizia nella sfida ai cambiamenti climatici ed al raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni entro il 2050 in Europa.

Una centrale nucleare od il prezzo del gas naturale fanno senza dubbio più rumore di un palazzo a bassa efficienza energetica, ma stando ai risultati di uno studio del Buildings Performance Institute Europe dovremmo rivedere le gerarchie quando si parla di obiettivo emissioni zero.

Proprio la Commissione Europea, nella proposta di revisione della direttiva sull’efficientamento energetico degli edifici, ricorda che questi sono responsabili del 40% del consumo di energia annua e del 36% (più di un terzo) delle emissioni dannose collegate all’energia. Nello stesso documento la Commissione sottolinea che l’80% dell’energia consumata dagli edifici è destinato al riscaldamento, alla climatizzazione e alla produzione di acqua calda.

E le linee guida europee parlano chiaro. Sin dal 2019 i nuovi edifici pubblici devono possedere elevati standard di efficienza energetica, limitando al massimo il consumo di energia ed utilizzando il più possibile fonti rinnovabili. Dal 2021 tali linee guida sono applicate anche a tutti i nuovi edifici ad uso privato.

Tutto bene quindi? Non proprio. Perchè, valutando le singole esperienze nazionali, il Buildings Performance Institute Europe ci dice che agli attuali ritmi di adeguamento c’è il serio rischio di compromettere il raggiungimento dell’obiettivo zero emissioni a metà secolo. Dallo studio dell’istituto con sede a Bruxelles emerge un’interpretazione disomogena e spesso poco ambiziosa dei principi europei. Inoltre, nessuno degli stati membri ha fino ad ora messo nero su bianco una data entro la quale eliminare le fonti fossili da quelle che forniscono energia agli edifici. Francia, Belgio ed Olanda si sono mosse con provvedimenti specifici anche se marginali; Germania, Spagna e Polonia hanno un piano di uscita dalle fonti fossili; l’Italia, stando al report, è molto attardata su tutta la linea.

L’edilizia gioca e giocherà un ruolo fondamentale nel raggiungimento dell’obiettivo emissioni zero e la proposta di modifica della direttiva UE indica la volontà della politica europea di stringere i tempi sull’adozione omogenea ed efficace delle nuove norme.

Foto di nikguy

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