In Cina la banca centrale taglia di cinque punti base il tasso di interesse prime a breve con l’obiettivo di ravvivare la domanda interna. La Bundesbank avverte che il PIL della Germania potrebbe chiudere il quarto trimestre con il segno meno. Questo ed altro nella prima K Briefing della settimana.
Cina, banca centrale taglia tasso di interesse prime a breve. La banca centrale cinese ha deciso di ridurre il tasso di interesse di riferimento per i prestiti prime a breve termine. Si passa dal 3.85% al 3.80%, primo movimento dall’aprile del 2020. Una mossa, anticipata dalla decisione di ridurre le riserve obbligatorie delle banche, che ha l’obiettivo di aumentare la liquidità per consumi, spingendo la domanda interna fino ad ora dimostratasi debole. Allo stesso tempo la PBC lascia invariati i tassi prime a 5 anni, un chiaro segnale della volontà di raffreddare i finanziamenti destinati al settore immobiliare. Quella di oggi potrebbe non essere una decisione isolata, secondo molti analisti nel 2022 il tasso prime a breve potrebbe scendere ulteriormente, forse fino a mezzo punto in meno.
UK, ordini in frenata nel mese di dicembre. Il sondaggio CBI Order book balance cede due punti nel mese di dicembre con una frenata particolarmente forte per quel che riguarda le esportazioni (ora sono più le imprese che si attendono un calo di quelle che si attendono un aumento degli ordini). Scende anche la componente relativa alla produzione nel prossimo trimestre. Ancora elevata la pressione sui prezzi.
Germania, per la Bundesbank quarto trimestre a rischio contrazione. Secondo l’ultimo bollettino mensile della banca centrale l’economia tedesca potrebbe chiudere il quarto trimestre del 2021 con il segno meno. La crescita su base annua, secondo questa proiezione, si fermerebbe al 2.5%. A frenare il PIL, oltre alle solite questioni collegate alla supply chain che stanno “azzoppando” la produzione industriale, la Buba cita i possibili effetti depressivi sui consumi delle nuove restrizioni anti-covid. Sul fronte inflazione la banca centrale stima che questa possa rimanere sopra il 4% per i prossimi mesi, con gli effetti del rincaro del gas naturale pronti a “colpire” famiglie ed imprese da inizio 2022. Intanto il governo Scholz ha nominato Joachim Nagel nuovo governatore della BundesBank.
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