Cina, inflazione rallenta ancora. USA, scendono sussidi disoccupazione

In Cina l’inflazione rallenta ancora. La spinta arriva dalla rapida discesa dei prezzi della carne di maiale, ma anche da una domanda interna ancora debole. Negli USA buone nuove sul fronte dei sussidi di disoccupazione. Questo ed altro nella KBriefing di oggi.

Australia, disoccupazione torna a salire. Nel mese di settembre la disoccupazione in Australia è tornata a salire per la prima volta dal settembre del 2020. Il 4.6% – un decimo oltre il valore registrato in agosto e due decimi in meno delle attese – è l’effetto collaterale delle misure anti-covid che hanno caratterizzato l’inverno australe. Sempre dall’Australia arriva un segnale in controtendenza per quel che riguarda le aspettative di inflazione dei consumatori. Ad ottobre quella a 12 mesi è scesa al 3.6% dal 4.4% di settembre.

Cina, inflazione rallenta ancora. I prezzi della carne di maiale continuano a crollare e l’inflazione cinese scende ai minimi da marzo. Su base annua il livello dei prezzi al consumo è salito a settembre dello 0.7%, quarto mese consecutivo di calo. Detto dei prezzi dei beni alimentari in discesa, non si registrano grosse variazioni nemmeno per quelli dei beni non alimentari (+2% contro il +1.9% del mese precedente). Su base mensile l’inflazione rimane al palo contro aspettative di incremento allo 0.3%. Tutt’altro discorso per i prezzi alla produzione che nel mese di settembre registrano un aumento del 10.7% su base annua (nono mese consecutivo di crescita) e dell’1.2% su base mensile.

USA, mercato del lavoro. Seconda settimana consecutiva di dati in calo per le richieste di sussidio di disoccupazione negli USA. La settimana scorsa le richieste sono scese sotto la soglia delle 300 mila, a quota 293 mila, il minimo da inizio pandemia. La media a quattro settimane torna a scendere e si mantiene sempre sotto quota 350 mila. Infine buon dato dai sussidi continuativi. La scorsa settimana sono scesi a 2.53 milioni, il minimo da inizio pandemia, terza settimana consecutiva di calo.

USA, prezzi alla produzione in settembre. 10° mese consecutivo di crescita ma al ritmo più lento da inizio anno. I prezzi alla produzione USA segnano un rincaro dello 0.5% su base mensile, un decimo in meno delle attese. Gli aumenti maggiori sono soprattutto sul fronte dei beni destinati al consumo, particolare che non farà mancare i sui effetti sull’inflazione nei prossimi mesi. Ben l’80% dell’incremento mensile dell’indice PPI è spiegato dall’incremento dei prezzi di alimentari ed energia, saliti dell’1.3% mensile. Su base annua, contando anche il base effect, l’incremento dei prezzi alla produzione sale all’8.6%, record da novembre 2010.

Foto di Gaston Laborde

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