Mercato obbligazionario di inizio 2021. Corporate, High Yield ed Emergenti?

Corporate, High Yield ed emergenti, sono queste le tre parole chiave per il mercato obbligazionario di questo inzio 2021? Proviamo a verificarlo con la nostra analisi mensile.

Corporate o governativi o High Yield?

Su quale tipologia di obbligazioni si stanno concentrando in questo momento gli investitori? Per provare a rispondere a questa domanda confrontiamo l’andamento di tre indici globali di governativi, corporate e high yield. L’analisi di forza dei tre panieri ci indica un movimento piuttosto deciso da agosto scorso verso gli high yield. Questi risultano più forti sia dei corporate sia dei governativi (l’indice più debole dei tre). Cosa significa questo? Da un lato è ancora in corso una disperata ricerca di rendimento che porta investitori istituzionali e non ad abbassare l’asticella del rischio assunto. Dall’altro lato c’è una aspettativa di ripresa che si fa più convinta e che riguarda soprattutto le economie emergenti.

USA, Europa o Emergenti?

Riagganciandoci al discorso precedente possiamo intravedere nelle nostre analisi intermarket una certa preferenza per le obbligazioni emesse dalle economie emergenti. Qui i significati potrebbero essere due: da un lato il fatto che i tassi di molte economie emergenti continuano ad essere più vantaggiosi rispetto a quelli delle economie avanzate; dall’altro lato l’aspettativa che la ripresa possa essere più veloce e florida proprio nel settore degli emergenti, asiatici in particolar modo.

Aspettative nella curva dei tassi.

Il confronto tra i rendimenti dei titoli governativi a breve ed a lungo ci da qualche informazione sulle aspettative degli investitori in termini di movimento dei tassi e di inflazione. Sul fronte USA si nota nell’ultimo periodo un allargamento del differenziale a favore delle scadenze più lunghe. Questo movimento sembra indicare un aumento delle aspettative di inflazione di medio/lungo termine. Sul fronte Europa la situazione sembra molto meno dinamica. I prezzi dei titoli a lungo stanno prendendo forza rispetto a quelli dei titoli a breve, tradotto in rendimenti significa un’aspettativa di lungo ancora molto anemica sul fronte dell’inflazione.

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