I numeri della domanda globale di oro in era covid-19

Bene rifugio ma anche materia prima, l’oro è uno degli asset protagonisti di questo anno segnato dal covid-19. Cosa ci dicono i numeri sulla domanda globale di oro nei primi 9 mesi del 2020? E cosa potremmo attenderci con il nuovo anno?

I dati dell’ultimo report realizzato dal World Gold Council ci dicono che la domanda di oro nel terzo trimestre del 2020 è diminuita rispetto allo stesso periodo del 2019. Allo stesso tempo le quotazioni del metallo pregiato hanno continuato a salire.

I numeri sono significativi. La domanda globale di oro è scesa nel periodo giugno-settembre del 19% su base annua. Le 892 tonnellate abbondanti di metallo giallo richieste nel trimestre rappresentano il dato più basso dal terzo trimestre del 2009. Scende anche la produzione di oro. Sempre su base annua siamo a -3.3% rispetto al terzo trimestre del 2019, con un interessante aumento del riciclo (un +6% che sottintende anche un forte ricorso alla vendita dell’oro privato in cambio di liquidità).

La situazione è ben rappresentata dal grafico qui sopra riportato. Analizzando i colori delle varie barre si possono osservare le tre tendenze: la prima riguarda la crisi nera della gioielleria (il colore viola scuro) che continia a ridursi dal primo trimestre del 2019; la seconda tendenza è l’aumento dell’area verde, vale a dire gli acquisti da parte degli investitori (prevalentemente attraverso gli ETF); la terza tendenza è la riduzione progressiva delle riserve da parte delle banche centrali.

I numeri. La domanda di oro per la realizzazione di gioielli è scesa del 29% su base annua. Pesa in particolare il crollo della domanda indiana (praticamente dimezzata) e di quella cinese. Nello stesso periodo la richiesta di monete e lingotti ha fatto un balzo in avanti del 49%, con una domanda particolarmente sostenuta nei mercati occidentali ed in Turchia.

Un discorso a parte merita il comportamento delle banche centrali. La notizia è che nel terzo trimestre 2020, gli istituti centrali sono risultati essere venditori netti di oro per la prima volta dal 2010. Una situazione determinata in particolare dalle vendite di due banche centrali: quella turca e quella uzbeka. In controtendenza la Russia che registra il primo trimestre da acquirente netto da 13 anni a questa parte.

Da un lato le banche centrali sfruttano le riserve di oro per raccogliere fondi, specie in una situazione economica come quella che stiamo vivendo. Ma c’è anche un tentativo da parte di molte banche, asiatiche in primis, di diversificare i propri patrimoni vendendo quote di oro e privilegiando l’acquisto di titoli di stato esteri. E’ questo il caso dell’Uzbekistan che prova ad aprirsi al mondo vendendo oro ed acquistando titoli cinesi e statunitensi.

Che futuro per le quotazioni dell’oro? La situazione è abbastanza chiara, in questo momento il prezzo è sostenuto in larga parte dalla funzione “protettiva” che all’oro viene attribuita dagli investitori. Questo lo rende da un lato “stabile” nel breve periodo, mentre in un’ottica di medio termine potrebbe subire una correzione importante, almeno fino a che non ci sarà un recupero consistente delle economie a più alto consumo (India e Cina in primis).

Foto di Omar Hadad

Gli ultimi articoli di Ekonomia.it direttamente nella tua casella mail. Iscriviti qui sotto.
I dati trasmessi attraverso questo modulo sono trattati secondo la nostra privacy policy, in linea con la normativa vigente. Per nessun motivo verranno ceduti a terze parti o utilizzati per l'invio di messaggi di natura commerciale.