Entriamo nel dettaglio del mercato azionario mondiale di gennaio 2021. Cosa ci stanno dicendo le scelte degli investitori sotto il punto di vista geografico e settoriale? Vediamolo assieme.
USA, Europa od Emergenti?
Il mercato azionario rimane orientato al rialzo in questo inizio di 2021. Tuttavia nel movimento complessivo si intravedono intensità di crescita diverse. In particolare l’analisi di forza relativa tra i principali listini mondiali evidenzia al momento una maggior capacità di crescita dei mercati emergenti rispetto a USA ed Europa. Il rapporto di forza tra queste ultime due non pare favorevole in maniera significativa all’una o all’altra, mentre i mercati emergenti sovrastano, specie da inizio mese, in maniera netta sia i mercati statunitensi, sia quelli europei.
Altre linee di tendenza di breve che si stanno manifestando portano a considerare più interessante l’azionario inglese rispetto a quello dell’eurozona. All’interno di quest’ultima la Germania, con il DAX, presenta una forza relativa superiore rispetto a Italia, Francia e Spagna.
All’interno del gruppone delle economie emergenti la preferenza attuale degli investitori va per i listini asiatici, con la Cina in prima linea.
Pro ciclico o no?
Gli investitori stanno privilegiando una visione pro-ciclica, di ripresa economica, oppure no? Per rispondere a questa domanda possiamo valutare l’andamento di due settori che rappresentano molto bene le diverse fasi di un ciclo economico: consumi essenziali e consumi discrezionali. Conducendo l’analisi sullo S&P500, quindi relativamente alla condizione statunitense, l’impressione che si ricava è che al momento la lancetta sia a favore dei pro-ciclici. Probabilmente le ultime notizie sul mega piano di spesa pubblica di Biden stanno aumentando le aspettative di un ritorno dei consumi e dell’inflazione, diminuendo l’impatto delle notizie non positive che giungono dal mercato del lavoro.
La rotazione settoriale, monitorata attraverso l’RRG, sembra confermare tale prospettiva.
Value o Growth?
Nel breve periodo lo stile value sembra ancora essere oggetto di una rotazione da parte degli investitori, ma la sua forza risulta smorzata nell’ultimo mese, con una ripresa dello stile growth. Anche in questo caso sembra che il mercato, dopo un primo riposizionamento, abbia deciso di attendere. Un attesa diretta a capire l’evoluzione della pandemia nei prossimi mesi e la risposta fiscale alla stagnante situazione dei consumi e del lavoro.
Big o Small
Sia sui listini europei che su quelli americani nel breve termine confermano un segnale di forza relativa le small cap sulle large cap. Le società a piccola capitalizzazione, secondo gli intendimenti degli investitori, dovrebbero essere le prime destinatarie dei grandi pacchetti di aiuti che arriveranno nei prossimi mesi. Analizzando l’andamento sull’azionario americano si nota un trend rialzista partito da fine estate e che tutt’oggi è stabile sopra la propria media mensile, movimento confermato dall’indice di forza rispetto alle large cap. Stesso discorso per l’azionario europeo. Nel brevissimo termine qualche incertezza in più, anche se entrambe danno segnali di resilienza.
Foto di Boonmachai Mingkhwun