Donne e startup. Più capitali se l’impresa è al femminile

Uno studio del Kauffman Fellows Research Center, rilanciato da Bloomberg, dimostra – ancora una volta – come l’apporto femminile in un’impresa aggiunga valore. Nello specifico, il binomio donne e startup è stato valutato nell’ambito della raccolta di capitali.

Lo studio dimostra che le startup con al loro interno almeno una donna tra i loro fondatori, riescano a raccogliere in media il 21% di capitali venture in più rispetto a società fondate da soli maschi. Tuttavia, solo il 22% delle società che nel 2018 hanno beneficiato del venture capital aveva una donna all’interno del proprio team.

La ricerca, basata su dati raccolti nel mondo del venture capital dal 2001 al 2018, ci dice anche qualcosa di più del binomio donne e startup. Se nel debuttare nel mondo del venture capital non ci sono grosse differenze, in termini di capitale raccolto, tra società miste e società di soli uomini, è nelle fasi di raccolta successive, quelle più complicate, che l’apporto femminile diventa determinate. Nel terzo e quarto giro di raccolta fondi, stando ai dati dello studio, le startup con team misto hanno totalizzato 23 miliardi di dollari di fondi, contro i 18 ottenuti da team solo maschili.

Non è questa la prima ricerca che dimostra come la presenza di una componente femminile, all’interno del team di controllo di una società, porti notevoli benefici in termini di organizzazione e di risultati. Tuttavia il mondo del business fatica a rendersene conto. Come citato in precedenza, su 130 miliardi di dollari di fondi raccolti dalle startup nel 2018 solo il 2,2% è finito in società con una presenza femminile tra i fondatori. E le cose, sottolinea Bloomberg, si fanno ancora più difficili se il team è completamente rosa ed il business a misura di donna. Qualcosa si muove ma molto lentamente. Nel 2001 il numero di startup fondate da almeno una donna era il 4% del totale; nel 2018 questa percentuale è salita al 21,6%. Siamo molto lontani dalla parità.

Donne e startup ma, più in generale, donna e mondo del lavoro non sembrano essere argomenti di grande interesse al momento. Eppure stiamo vivendo un periodo storico caratterizzato da bassa crescita e produttività, nel quale un maggior ricorso all’apporto femminile, in un contesto di relazione e di scambio di idee e punti di vista differenti, darebbe, dati alla mano, grandi benefici.

Foto di rawpixel

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